Lo scandalo del Bonus Covid di 600 euro ai politici, già ribattezzato “bonusgate” rischia di allargarsi a macchia d’olio. Sarebbero, infatti, circa 2mila tra assessori, consiglieri e sindaci le persone che – secondo indiscrezioni trapelate dall’Inps – avrebbero percepito più o meno indebitamente il bonus da 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà fra marzo e aprile scorso.
Bonus Covid ai politici, sospesi due esponenti della Lega
Le polemiche sul Bonus Covid percepito dai politici non si placano, anzi. Tanto che sono arrivate le prime sospensioni: la Lega, infatti, ha deciso di sospendere i deputati Murelli e Dara perché sono tra quelli che hanno incassato i bonus. Ma nella lista che l’Inps non ha ancora reso nota non ci sarebbero solo loro ma anche altri tre deputati dei quali, almeno per ora, si sanno solo i gruppi di appartenenza (Lega, M5S e Iv).
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A chiarire ogni dubbio, però, sarà lo stesso presidente dell’Inps Pasquale Tridico durante l’audizione in commissione Lavoro della Camera che si svolgerà venerdì e nella quale possibile per i deputati fare tutte le domande che ritengono al presidente sull’erogazione dei bonus e anche sui nomi dei parlamentari beneficiari.
Il Garante per la protezione dei dati personali apre una istruttoria sulla vicenda
Intanto il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni all’Inps aprendo una istruttoria sulla metodologia seguita dall’Istituto rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari del bonus Covid per le partite Iva e alle notizie diffuse al riguardo. L’intenzione è quella di capire come sono nati questi controlli, sapere come gli uffici Inps abbiano utilizzato quelle informazioni, perché abbiano compiuto un raffronto con i politici (parlamentari e consiglieri regionali) e con quali criteri di trasparenza e di tutela della privacy siano stati trattati.