A fornire utili chiarimenti sul bonus in busta e sul taglio del cuneo contributivo è l’Inps, che ha pubblicato il messaggio n. 2924 del 10 agosto. Le istruzioni sono valide per le mamme lavoratrici.
Inps ha pubblicato nuovi chiarimenti ed istruzioni in merito agli effetti del bonus in busta paga, previsto dal Decreto lavoro. In particolare, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito utili istruzioni sul computo del doppio beneficio per le mamme che lavorano. Convertito in legge dal Parlamento il Decreto lavoro è stato potenziato il taglio del cuneo contributivo dal mese di luglio alla fine dell’anno 2023. L’esonero contributivo per i lavoratori vale sette punti nel caso in cui percepiscano buste paga di importo inferiore ai 25.000 euro all’anno.
Il taglio del cuneo fiscale è stato potenziato a partire dal mese di luglio fino alla fine dell’anno: è quanto previsto dal Decreto lavoro convertito in legge dal Parlamento lo scorso mese di luglio. In merito al bonus in busta paga, l’Inps ha pubblicato un recente messaggio in cui chiarisce le istruzioni operative per i lavoratori e le lavoratrici.
Secondo il computo dell’Inps, per i lavoratori che guadagnano fino a 1.900 euro mensili il taglio del cuneo contributivo aumenta di quattro punti percentuali rispetto al primo semestre dell’anno. Il potenziamento del bonus spetta dal mese di luglio fino alla fine dell’anno 2023. Per la categoria dei lavoratori che percepiscono fino a 2700 euro mensili, il taglio del cuneo fiscale corrisponde a sei punti percentuali, ovvero 4 in più rispetto al primo semestre dell’anno. Come previsto dal Decreto lavoro, per il lavoratore che eccede i 2700 euro mensili il taglio del cuneo fiscale è pari a zero.
Come specificato dal messaggio n. 2924 del 10 agosto, Inps ha chiarito che il bonus in busta paga è cumulabile anche in presenza di altre agevolazioni, tra cui l’esonero contributivo fornito dal datore di lavoro e l’incentivo ad assumere i giovani under 30, come previsto dal provvedimento. Per le mamme lavoratrici che entro la fine dell’anno 2022 sono rientrate al termine del periodo di maternità, il bonus in busta paga è cumulabile con l’esonero di 50 punti percentuali dei contributi previdenziali. È quanto chiarito dall’Inps nel messaggio pubblicato recentemente.
Nel caso in cui si possa beneficiare sia dell’esonero contributivo previsto per le mamme lavoratrici sia del bonus in busta paga, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale stabilisce che viene applicato il taglio contributivo pari a 50 punti percentuali. Il bonus in busta paga viene applicato nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta dalla mamma che lavora. Il valore dell’esonero non può eccedere la quota dell’ammontare contributivo dovuto dalla lavoratrice.
L’agevolazione spetta anche per i contratti di apprendistato fino a 12 mesi dopo la scadenza contrattuale. Dunque, anche agli apprendisti si applica l’esonero del 50% della quota dei contributi previdenziali dovuti dal lavoratore.
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