Secondo l’Unione Europea il Covid avrebbe sconvolto i giovani. Nel nostro Paese tantissime le rischiate degli under 35 per il bonus psicologo: oltre 160mila.
Su 300mila richieste, sono 160mila quelle degli under 35 in Italia. Le domande per il Bonus Psicologico, secondo la Commissione Europea, dipende dall’impatto della pandemia, che ha avuto effetti importanti sulla saluta mentale dei giovani.
Un rapporto, diffuso in occasione della giornata mondiale per la Salute Mentale, ha riportato dell’impatto sulla pandemia del Covid. Pare che soprattutto in Italia, i giovani abbiano avuto diverse difficoltà nel far fronte alla pandemia, e che abbiano fatto diverse richieste di sostegno psicologico. Su 300mila domande infatti, dal fondo bonus psicologo istituito, il 60% è da attribuirsi agli under 35.
Il rapporto della Commissione europea ha confermato che sono stati i giovani, durante le prime fasi di lockdown e di pandemia Covid, a esser stati colpiti in maniera importante dal punto di vista psicologico.
Il cambio di abitudini, la vita stravolta, magari in un momento cruciale della vita come potrebbe esser stato una laurea o il primo anno nel mondo del lavoro, ha fatto sì che tanti ragazzi sotto i 35 anni hanno dovuto rivolgersi ai professionisti, per far fronte a una dinamica sociale diventata insostenibile. Ossia quella dell’isolamento, delle relazioni interpersonali stravolte, del cambio della abitudini giornaliere.
Secondo quanto riferito da Mariyga Gabriel, le vite dei giovani sarebbero state sconvolte a causa della pandemia. E non è difficile immaginarlo. La commissaria Ue per l’innovazione ha messo a disposizione il bonus di 10 milioni, poi portato a 25 milioni visto il crescendo di richieste, e ha parlato di un vero e proprio sconvolgimento nella vita dei ragazzi.
Per quanto riguarda l’Italia, il contributo previsto è stato di 600 euro persona. Una spesa che è andata ad aiutare tutte le fasce di lavoratori sotto Isee di 50mila euro annui. Delle 300mila domande, il dato che balza all’occhio è il 43,55 proveniente dai 18 ai 35 anni, mentre addirittura un 16,52% è proveniente dai ragazzi minori di 18 anni.
Tante le iniziative prese in Europa per fronte a tale problematica, inizialmente ignorata dalle istituzioni. Diversi Stati, compresa l’Italia, si sono poi però dedicati al benessere mentale della popolazione, coinvolgendo diversi settori tra cui il lavoro e il tempo libero. In Italia il Lazio era stata una delle prime Regioni a dare credito a tale problematica, istituendo un fondo di milioni di euro già lo scorso inverno.
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