Il governo Meloni nella prossima Finanziaria inserirà differenti misure a sostegno della natalità e della genitorialità per approntare una riforma previdenziale ad hoc.
La finalità dell’esecutivo è quella di contrastare il calo delle nascite approntando differenti bonus prima di mettere a punto una riforma pensionistica strutturale. La prossima Manovra dovrebbe contenere una serie di sostegni e di interventi specifici per chi vuole avere più figli e per tutti i genitori. Tra le priorità ci sono il taglio del cuneo fiscale e la detassazione, ma anche l’incremento di misure volte a sostenere la genitorialità e la natalità per contrastare l’inverno demografico. Le ipotesi sono diverse, ma l’idea è quella di aumentare gli aiuti destinati ai nuclei familiari con più figli. Il viceministro Leo ha sottolineato che verrà introdotto un nuovo sostegno per chi ha più di tre figli. Inoltre, è stato confermato dall’Inps l’esonero contributivo per le mamme dipendenti del comparto privato.
Nella prossima Manovra di Bilancio non sarà introdotta una vera e propria riforma previdenziale strutturale, ma saranno prorogate le misure già operative: Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna. Allo studio è l’estensione di Quota 41 per tutti, proposta dalla Lega di Matteo Salvini. Per poter mettere in atto una riforma pensionistica strutturale che consenta di superare la Riforma Fornero è necessario invertire il trend negativo delle nascite.
Per questo, il governo punta ad intervenire approntando e rafforzando misure volte a sostenere le famiglie numerose e le mamme che vogliono avere un secondo figlio. Sono i dati Istat a confermare il calo delle nascite in Italia: lo scorso inverno sono state registrate 393mila nascite e le previsioni per la stagione invernale 2023 confermano il trend negativo.
Una misura che potrebbe essere introdotta dal governo è il Bonus secondo figlio. Si tratta di una proposta del ministro della Famiglia Roccella, che vorrebbe destinare le risorse avanzate dal fondo per l’assegno unico al nuovo bonus volto a sostenere la natalità e la genitorialità.
Si tratterebbe di un miliardo di risorse da destinare al bonus secondo figlio, una misura che dovrebbe sostenere le donne che vogliono avere un secondo bambino. In realtà, non c’è ancora nulla di ufficiale e il bonus secondo figlio si potrebbe sostanziare nell’azzeramento della retta del nido o in uno sgravio fiscale. La finalità è quella di incentivare le mamme ad avere una seconda gravidanza.
Un’ipotesi allo studio da parte dell’esecutivo sarebbe quella di introdurre un reddito di infanzia, che sarà surrogato con l’assegno di gioventù. Questa misura consisterebbe nell’erogazione di 400 euro mensili per ogni bambino nato fino all’età dei sei anni. Poi l’importo erogato scenderebbe a 250 euro e verrebbe assegnato a tutte le famiglie che hanno figli dai sette ai 25 anni. Introdurre questa misura di sostegno alla natalità ed alla genitorialità sarebbe costosa per lo Stato, ma il governo punterà ad inserirla nella prossima Finanziaria.
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