Il governo Meloni ha presentato il nuovo bonus smartphone per i deputati, che ha un valore da 5500 euro e che divide la Camera tra chi lo approva e chi lo contesta.
Negli ultimi giorni il governo di Giorgia Meloni ha lanciato il bonus smartphone per i deputati che ha un valore di 5500 euro e permette di comprare diversi dispositivi digitali tra questi smartphone, portatili, tablet, accessori di ogni genere, monitor fino a 34 pollici. Un bonus che divide la Camera tra chi lo ha approvato e chi invece ha deciso di contestarlo.
Il bonus smartphone per i deputati è stato approvato alla Camera, è un bonus cha ha un valore di 5500 euro ed è destinato all’acquisto di dispositivi tecnologici tra cui tablet, auricolari, PC, smartphone, schermi e monitor fino a 34 pollici.
La delibera è stata firmata il 24 novembre ed è stato firmato da Alessandro Manuel Benvenuto della Lega, Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle. Questo bonus è destinato a onorevoli e deputati con il fine di andare incontro alle esigenze individuali di ognuno di loro.
Questo bonus non è una novità, di fatti ad introdurlo è stato Roberto Fico quando nel 2018 era alla presidenza del Movimento 5 Stelle, solo che all’epoca il rimborso era pari a 2500 euro per ogni deputato. A cambiare non è stato solo il valore economico ma anche alcune delle regole.
In particolare il bonus era utilizzabile solo se il parlamentare svolgeva un ruolo attivo, infatti erano previste delle trattenute qualora il deputato in questione non partecipasse ad almeno il 50% delle sedute previste in Aula o non presentasse almeno l’80% degli atti ispettivi in versione elettronica o proposte di legge.
Ad oggi questa limitazione è stata eliminata. Per poter ottenere il bonus ogni deputato dovrà presentare gli scontrini di acquisto, e una volta vagliati verrà eseguito il rimborso.
Non è l’unico bonus di cui possono usufruire i deputati, ad ognuno di loro infatti spetta un pacchetto prodotti legato alla cancelleria che include penne, bloc notest, cd, buste per le lettere che non rientra nel bonus da 5500 euro.
Qualora però un deputato dovesse aver bisogno di un maggior numero di prodotti di cancelleria potrà attingere dal suo bonus per averli.
Non tutti sono a favore del bonus, se infatti da una parte ci sono i suoi sostenitori dall’altra c’è chi invece lo critica. FdI, ad esempio, ha difeso il bonus affermando che all’interno è prevista anche la cancelleria. Mentre ad esempio Buffagni, ex vice- ministro ha dichiarato: “Intollerabile, le famiglie non arrivano a fine mese” alla Repubblica.
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ha commentato a Sky TG24 “Esecutivo durerà a lungo. Manovra mantiene impegni”. Secondo quanto spiegato l’approvazione di questo bonus non va a variare il valore totale dei rimborsi che sono previsti per dotazioni informatiche e cancelleria.
Un decreto che lascia discutere, in un momento in cui le famiglie italiane si trovano in difficoltà economiche molto gravi, e che oggi sta rimbalzando su tutte le testate giornalistiche italiane.
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