Ce n’erano già diversi, ma per la prima volta se ne parla in modo capillare: ecco il motore di ricerca incentrato sui siti per adulti, che guadagna diverse prime pagine dei giornali probabilmente grazie alla partecipazione di alcuni ex sviluppatori di Google al progetto. Si chiama Boodigo e presenta un’interfaccia semplice e lineare, proprio come il collega “serio e bacchettone” di Mountain View, che in questi anni gli ha fatto ottimamente le veci pur condannando sempre il mondo delle luci rosse tanto da far finta che non esista, escludendolo per altro da ogni qualsivoglia ranking. Come funziona Boodigo?
In soli tre mesi di vita il buon Boodigo ha generato un buon traffico senza dubbio: 3 milioni di utenti unici, numeri che ogni qualsiasi altro nuovo progetto online impiegherebbe forse anni a mettere in cascina. Ma si sa: il mondo dei contenuti per adulti è il più fruttifero e importante per numeri generati e per fatturato, può decretare il successo di una tecnologia su un’altra (come il VHS contro il Betamax oppure, si dice, il Blu Ray sull’HD-DVD) e può introdurne di nuove come il videosharing più aperto al caricamento da parte degli utenti e l’anteprima posando il cursore del mouse sulla barra del tempo del filmato. Insomma, il mondo delle tre X sa il fatto suo.
E così non c’è da stupirsi se alcuni ex sviluppatori di Google hanno mollato i propri progetti per dedicarsi a questo motore di ricerca che non serve a trovare GIF di gattini da accarezzare, ma altri tipi di animazioni stuzzicanti, non film in streaming ma video di altro genere e non biografie di scrittori, scienziati o attori, ma professionisti dell’atto (non) riproduttivo. C’è grande attenzione a quello che è il nuovo paradiso delle luci rosse ossia Tumblr, che si merita un tab di ricerca dedicato, d’altra parte è il trionfo dei selfie e dei video homemade.
IL SEXTING, CHE COS’È E COME FUNZIONA
In tutto questo si è anche pensato alla tutela dei più deboli e così per evitare grane e per suonare anche meglio a eventuali investitori si è stretta una partnership con PornGuardian e con Asacp per bloccare qualsiasi link o contenuto a proposito della pedopornografia. Già perché anche se è garantito il completo anonimato, si andrà a perseguire chi sarà implicato in questi spiacevoli contenuti e allo stesso tempo si consentirà ai genitori di proteggere i propri piccini. Che però, inevitabilmente, diventeranno poi grandi fruitori di questi servizi di ricerca una volta sbocciata l’adolescenza.