Umberto Bossi al Castello di Giovenzano (Pavia) è stato acclamato dalla folla, tra fazzoletti e cravatte verdi. “Vogliamo rinnovare la Lega, non distruggerla”.
Il Comitato del Nord lanciato da Umberto Bossi, la corrente interna al Carroccio istituita dal fondatore per salvare il partito dopo le delusioni salviniane alle ultime politiche. Il progetto di Umberto Bossi che mira a rinnovare la Lega – e sotto banco a spodestare Matteo Salvini.
Il primo evento pubblico del Comitato del Nord è andato in scena nelle scorse ore a Giovenzano, nel Castello per eventi e ricevimenti in provincia di Pavia gremito per l’occasione. I militanti, più o meno arrabbiati, hanno sventolato cravatte e fazzoletti per il fondatore del Carroccio, che già da tempo aveva mostrato qualche insofferenza di troppo per la piega che aveva preso la Lega negli ultimi mesi.
Sul banco degli imputati, anche se non espressamente annunciato questa volta, Matteo Salvini, che avrebbe portato a detta di molti – dall’interno – ai deludenti risultati delle ultime elezioni politiche (9% lo scorso 25 settembre). Anche se il capitano è alla fine riuscito bene a far rappresentare la Lega al governo, pur con la bassissima percentuale ottenuta rispetto ai vincitori veri e propri ossia FdI, era da ottobre che molti leghisti tra cui Bossi avevano chiamato a un cambio di leadership interno.
Il senatur ha dunque condotto l’evento del Comitato del Nord all’insegna di slogan come “Rialzarsi in piedi” e “rinnovamento“; che ovviamente sanno di bocciatura dell’attuale corso.
Cori e applausi per Umberto Bossi, le cui condizioni di salute per un intervento di ulcera avevano fatto preoccupare nelle scorse settimane. Il fondatore della Lega ha parlato di necessità della creazione del comitato per rimettere in piedi il partito, che avrebbe visto la sua identità cancellata.
Al Castello di Giovenzano dunque, in sedia a rotelle, Bossi ha parlato con al suo fianco Carlo Ciocca europarlamentare e Roberto Castelli ex ministro. Umberto Bossi si è fatto portavoce del malessere della maggior parte dei leghisti, che hanno visto via via il loro gruppo sgretolarsi dalle iniziali ideologie più autonomiste che proprio il senatùr vuole riportare come priorità.
Ideologie che portate all’estremo, aggiungiamo noi, difficilmente avrebbero regalato tali risultati negli ultimi anni. Difficilmente avrebbero portato ancora una volta a Palazzo Chigi Bossi, Salvini al ruolo di vicepremier e ai vari ministeri degli ultimi esecutivi, e che la Lega ha palesemente spazzato sotto il tappeto recentemente, nonostante il ruolo di rilevanza – non giustificato dalle scarse percentuali ai seggi – in un governo già abbondantemente voltato a Nord. E altro che 9% senza i compromessi salviniani.
Si, perché non basterà certo la sala gremita di fazzoletti verdi del Castello di Giovenzano al senatùr, che parla del Comitato del Nord come “voltaren” della Lega, ma che farebbe meglio a stare attento anche agli effetti indesiderati.
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