L’Afghanistan sta affrontando una pericolosa crisi economica e sociale che ha attirato nuovamente l’attenzione degli Stati Uniti, nonostante abbiano deciso in accordo col governo talebano di abbandonare il paese nel 2021 e porre fine alla convivenza nel paese, si è verificato anche un avvicinamento repentino da parte della Russia, che ha deciso di prendere parola e ha accusato gli USA di interferire nuovamente con la politica afghana, portando scompiglio dove non è necessario. Si è tenuto nelle scorse ore l’incontro delle Nazioni unite per affrontare il tema afghano e l’opinione statunitense hai immediatamente ha ricevuto la contro risposta russa.
Nelle ultime settimane la questione è diventata molto calda e ha generato scontri diplomatici in merito alle possibili strade da percorrere per cercare di frenare la crisi che sta divorando l’Afghanistan e il suo popolo.
Durante l’incontro delle Nazioni Unite a Doha, l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Afghanistan ha dichiarato che l’ONU ha spiegato che l’obiettivo dell’incontro non era quello di discutere del riconoscimento del governo afghano, ma la questione è improntata a individuare interessi comuni e promuoverli collettivamente.
Tra questi interessi per esempio la lotta contro il terrorismo, la repressione nei confronti delle donne e delle ragazze, la crisi umanitaria e il flusso di droghe.
L’inviato ha riferito che i paesi partecipanti hanno assegnato priorità diverse a questi interessi, ma che c’è stato un consenso sulla necessità di continuare il lavoro umanitario e l’impegno con i talebani da parte della leadership dell’UNAMA.
Inoltre, ha sottolineato che l’UNAMA ha ricevuto opinioni critiche in anticipo da parte di diverse organizzazioni di donne afghane, che hanno rappresentato le loro preoccupazioni e i loro bisogni.
Tuttavia, l’Emirato islamico ha dichiarato che non c’è bisogno di dialogo nel Paese, lasciando quindi incerta la possibilità di un accordo politico per risolvere la crisi afghana.
Il portavoce dell’Emirato islamico Zabiullah Mujahid ha dichiarato che le osservazioni sull’importanza del dialogo intra-afghano non sono appropriate, poiché il popolo afghano non ha problemi con il proprio governo e, se ci fossero problemi, sarebbero risolti internamente.
Secondo Mujahid, le autorità talebane hanno discusso della situazione con il consiglio degli Ulema e altre parti della nazione e ciò che è emerso rivela l’assenza di problemi con la propria nazione.
Tuttavia, gli analisti politici hanno sottolineato l’importanza del dialogo per tentare di risolvere la crisi attuale.
Mohammad Zalmai Afghanyar, analista politico, ha affermato che il dialogo nazionale è essenziale per far uscire l’Afghanistan dall’isolamento politico, mentre Najeeb Rahman Shamal, altro esperto di politica, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle persone nel costruire il proprio destino.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres ha anche espresso la sua disponibilità ad incontrare i talebani quando sarà il momento giusto per farlo, ma non ha specificato quando ciò avverrà.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che esistono prove solide che Washington stia cercando di interferire nuovamente in Afghanistan.
Lavrov ha fatto queste dichiarazioni dopo la riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) a Panaji, in India. Il ministro degli Esteri russo ha espresso la speranza che la decisione di attivare il gruppo SCO-Afghanistan venga attuata, sottolineando che la situazione richiede misure urgenti.
Il ministro russo ha quindi precisato che è necessario agire rapidamente per evitare che la situazione in Afghanistan peggiori ulteriormente. La creazione del gruppo SCO-Afghanistan mira a promuovere la pace e la stabilità nel paese e, secondo la Russia, potrebbe essere una soluzione importante per affrontare la crisi attuale.
Il ministro degli Esteri russo ha anche criticato la politica degli Stati Uniti in Afghanistan, sostenendo che l’interferenza continua degli Usa ha contribuito alla situazione attuale nel paese. La SCO, che comprende anche la Cina, il Pakistan e altri paesi dell’Asia centrale, ha sostenuto l’importanza del dialogo politico e della cooperazione regionale per risolvere la crisi afghana.
Dopo la riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri degli Stati membri dell’SCO, Lavrov ha accusato gli Stati Uniti di cercare di interferire nuovamente negli affari dell’Afghanistan. Secondo il politico russo esistono sono prove convincenti che gli Usa sostengano ancora i gruppi terroristici in Afghanistan che si oppongano ai talebani.
Gli Usa, secondo Lavrov, non hanno abbandonato i tentativi di reintrodurre la loro forza militare nella regione, sopratutto nei territori vicini all’Afghanistan e in Asia centrale.
La dichiarazione di Lavrov mette sicuramente in luce le tensioni tra gli Stati Uniti e la Russia riguardo alla situazione in Afghanistan. Mentre cerca di recuperare la situazione dopo il ritiro delle loro truppe dal paese, la Russia ha espresso preoccupazione per la situazione e ha cercato di promuovere il dialogo politico e la cooperazione regionale per risolvere la crisi.
L’Afghanistan ha subito un repentino peggioramento della condizione di vita ed è subentrata un’enorme crisi economica e sociale dal momento in cui i talebani, in accordo con le autorità statunitensi, hanno deciso di assumere il comando del governo e gli Stati Uniti hanno, pertanto, acconsentito a lasciare il paese liberandolo da una supervisione che oerdurava da oltre vent’anni.
Durante il periodo nel quale gli Stati Uniti hanno ha avuto modo di interagire con la popolazione e con le autorità afghane, si è verificato un netto miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e soprattutto delle donne, che sono sempre state le più colpite dal regime autoritario islamico dei talebani.
Dal momento in cui il governo talebano ha preso ufficialmente potere ed è iniziato il mandato, l’Afghanistan è precipitato nuovamente all’interno di un vortice che ha riportato il genere femminile ai margini della società, dove le donne si sono viste private, nel giro di pochi mesi, del diritto di studio e anche della possibilità di poter lavorare presso le ONG, sia nazionali che internazionali e come ultima clausola i talebani hanno deciso di inserire anche il divieto di lavorare presso le Nazioni Unite.
Questo per le donne non significa soltanto non avere uno sfogo o poter sperare in un impiego e in un futuro, ma significa dover rinunciare al sostentamento familiare, dato che molte donne sono rimaste vedove, da parte dei loro mariti, costretti a prendere parte nei conflitti dai talebani, e si ritrovano, quindi, e dover mantenere numerosi figli da sola.
Privarle della possibilità di poter interagire coi volontari delle numerose associazioni per i diritti umani, significa vietare gli aiuti internazionali o comunque rendere più difficile la loro attuazione nel concreto e questo è qualcosa di inaccettabile dato che a soffrirne è la popolazione e tutto è causato dalle limitazioni delle autorità statali.
Sono emerse negli ultimi mesi, data la crisi economica e umanitaria che sta attraversando l’Afghanistan, numerose critiche in merito al repentino sgombero da parte delle truppe usa nel 2021 che, secondo l’opinione di alcune autorità tra cui Mosca, è stata la causa dell’attuale difficoltà economica.
La difficoltà sociale in realtà, secondo Mosca, non rappresenta un reale problema, ma si tratta delle autorità occidentali che si intromettono in questioni strettamente private di ogni singolo Stato, quando non condividono le linee guida seguite.
Le associazioni per i diritti umani gridano e chiedono a gran voce interventi concreti che vadano ad aiutare le donne e il popolo in estrema difficoltà. Le autorità afghane nelle ultime settimane hanno avuto un avvicinamento con le nazioni mediorientali e sembra che il governo dei talebani abbia conquistato la vicinanza di Nazioni che, fino ad ora non hanno mai trattato ufficialmente con il governo dei talebani.
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