Il primo gennaio c’è l’amara tradizione della conta dei danni dei botti di Capodanno, quest’anno una città molto colpita è Napoli.
Solo nella città partenopea infatti ci sono 16 feriti, anche se il bilancio potrebbe anche aumentare. Di questi ci sono 5 minorenni ma chiamate al 118 e ai Vigili del Fuoco, si sono intervallate in tutta Italia per le stesse motivazioni.
Sebbene in tutta Italia siano scattati divieti e normative per regolamentare i botti di Capodanno, tradizionalmente il primo gennaio rimane il giorno in cui si contano i danni causati da questi.
Nello specifico, stanotte sono stati 646 gli interventi dei Vigili del Fuoco in tutta Italia per i festeggiamenti e moltissimi anche quelli del 118.
Una città spesso molto colpita, soprattutto per la larga diffusione dei fuochi illegali, è stata quella di Napoli e provincia, dove sono rimaste ferite 16 persone, fra cui 5 sotto i 18 anni.
Il dato è fornito dalla Questura del capoluogo campano e questo segna un aumento di bilancio rispetto all’anno scorso, quando i feriti erano la metà.
E se da un lato le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nei giorni scorsi, sequestrando i fuochi irregolari, dall’altro molti hanno approfittato degli ottimi prezzi di quelli non a norma per non rinunciare alla tradizione senza svuotare il portafoglio.
Non solo Napoli ma anche nelle altre città ci sono stati disagi e non solo legati a questa pericolosa tradizione per accogliere l’anno nuovo. Infatti i soccorritori del 118 hanno risposto a centinaia di chiamate per ferimenti da arma da fuoco, come per quanto riguarda un 25enne a Milano.
Questo stava festeggiando San Silvestro in un locale ed è stato ferito al braccio con un colpo di pistola sparato da un uomo che si è dato alla fuga.
Altre chiamate sono arrivate a causa di risse, come in provincia di Reggio Emilia, dove a Cerreto una dozzina di giovani avevano iniziato una rissa e alcuni hanno riportato ferite da arma da taglio causate da bottigliate.
Anche qui ci sono stati danni causati da petardi, fra cui auto danneggiate e persone ferite.
Rimanendo in tema di botti di Capodanno, nel Casertano, un ragazzo di 22 anni ha perso due dita della mano destra a causa dell’esplosione di un fuoco d’artificio. Ci troviamo a San Tammaro e il ragazzo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove sono state amputate le due dita ma aveva anche una lesione all’occhio destro, non è comunque in pericolo di vita.
A Lecce, un uomo di 80 anni è stato ricoverato all’ospedale Vito Fazzi per emorragia a causa dello scoppio di un petardo vicino alla testa ed ora si trova i prognosi riservata dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Un bollettino tragico che delinea la pericolosità di un’abitudine che già da tempo viene combattuta da animalisti e non solo.
Come dicevamo in precedenza, sono stati molti gli interventi dei Carabinieri, soccorritori e pompieri, per le cause più diverse e non solo botti di Capodanno: liti domestiche, risse, incendi e danneggiamenti.
Da anni sentiamo parlare del divieto in alcune città per quanto riguarda i botti di Capodanno, argomento fortemente sostenuto dagli animalisti e da chi ama festeggiamenti sobri.
Indipendentemente dal fatto che i sindaci dei diversi Comuni abbiano emesso ordinanze o meno, i fuochi d’artificio sono comunque vietati in tutto il territorio nazionale anche se, come abbiamo visto, questo non viene mai rispettato.
Secondo la tradizione, i famosi petardi scacciano gli spiriti maligni e la sfortuna, accogliendo l’anno nuovo, ma non è questo il motivo per cui vengono esplosi. Da sempre c’è una sorta di gara a chi esplode i fuochi più spettacolari, senza pensare alle gravissime conseguenze per l’uso sconsiderato, sia verso sé stessi che verso gli animali e tutto ciò che c’è per strada.
A decretare come vietati i fuochi è l‘articolo 703 del Codice Penale e il divieto rientra fra le contravvenzioni a tutela dell’ordine pubblico.
Il reato è punibile con l’arresto fino a un mese ma ci possono essere pene maggiori a seconda del caso e anche l’obbligo di risarcire in sede civile i danni conseguenti al gesto.
Non dimentichiamo che questa abitudine danneggia molto gli animali domestici e fra i danni che possono essere risarciti rientra anche la morte di questi ultimi, nonché le ferite provocate a terze persone e i danneggiamenti alle vetture in sosta.
Per decretare la pena ogni mezzo è ammesso, dalle testimonianze ai video degli impianti di sorveglianza.
A causa dei rischi correlati, in realtà sarebbero vietate anche le lanterne poiché possono generare incendi, come abbiamo visto però in ogni parte d’Italia non si è voluto rinunciare alle tradizioni, ma molti se ne sono già pentiti.
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