Si torna a parlare di botulino: sintomi e cura della tossina che avvelena i cibi mal conservati, quali sono? L’argomento è tornato al centro della cronaca, dopo che due giovani studenti fuori sede di 27 e 21 anni sono stati ricoverati in gravissime condizioni nel Reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dopo aver cenato con le conserve inviate loro dai genitori. Pensavano che si sarebbero gustati una cena genuina a base dei sapori di casa e invece, hanno contratto il botulino: uno dei due ragazzi ha avuto un arresto cardiaco. Com’è stato possibile? Il botulino si sviluppa nei cibi mal conservati e può produrre gravi reazioni nell’organismo umano. Andiamo a vedere nel dettaglio i sintomi dell’intossicazione da botulino e quali sono le cure.
Botulino: cos’è
Prima di scoprirne i sintomi, cos’è il botulino? Il botulino è un batterio anaerobio, ovvero capace di vivere e riprodursi in assenza di ossigeno, chiamato Clostridium botulinum. È noto soprattutto per essere il responsabile di una delle infezioni alimentari più pericolose: il botulismo. Il Clostridium botulinum vive nel suolo, producendo spore capaci di resistere all’ambiente esterno anche per un lungo periodo, finché non trovano delle condizioni adatte allo sviluppo del battere stesso. La malattia, botulismo, prende il nome dal termine latino botulus (salsiccia), perché inizialmente fu associata al consumo di salsicce preparate in casa. In realtà tale descrizione non è del tutto appropriata, considerato che il botulino si trova più facilmente in preparati di origine vegetale.
Esistono tre principali forme di botulismo:
– Alimentare, dovuto alla presenza della tossina nei cibi;
– Pediatrico: il Clostridium botulinum è talvolta presente nel tratto intestinale di alcuni neonati;
– Causato dall’infezione di ferite da parte del batterio.
Quello che è finito nuovamente al centro della cronaca è il botulismo alimentare, che può trasformarsi in un’emergenza di salute pubblica e un problema di sicurezza alimentare: quando esiste il rischio concreto che un cibo sia contaminato, sia di preparazione domestica che industriale, e possa essere consumato da molte persone, deve essere immediatamente ritirato.
La tossina botulinica è estremamente attiva ed è infatti considerata uno dei veleni più potenti noti all’uomo: 75 ng di tossina pura sono in grado di uccidere un essere umano. Inoltre, la tossina botulinica è resistente ai succhi gastrici.
Nonostante la sua nota pericolosità, in dosaggi controllati, la tossina botulinica viene utilizzata anche in medicina estetica per appiattire le rughe del volto, ma viene impiegata anche in medicina tradizionale per il trattamento dell’infiammazione del trigemino, nervo facciale capace di produrre dolori particolarmente intensi.
Botulino: sintomi
Quali sono i sintomi del botulino? Innanzitutto il botulismo alimentare può colpire persone di qualsiasi età, ma è bene sottolineare che non è trasmissibile da persona a persona. I sintomi dell’intossicazione da botulino si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina (da 6 ore a 15 giorni). Il tempo medio di comparsa dei sintomi è compreso tra le 12 e le 36 ore.
Le persone che hanno contratto il botulino manifestano i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo, spalle e braccia, passa agli arti inferiori, con paralisi successiva. Nei casi più gravi, la paralisi dei muscoli della respirazione rende obbligatoria la respirazione assistita (ventilazione meccanica).
Botulino: cura
Qual è la cura dell’intossicazione da botulino? L’unico trattamento della tossina botulinica è la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi, che viene praticata esclusivamente in regime di ricovero ospedaliero. L’antitossina agisce legandosi alla tossina botulinica nel sangue, rendendola inattiva. Il suo impiego è controindicato nei bambini di età inferiore a un anno e risulta inefficace nei casi in cui la tossina ha già danneggiato i nervi. Vengono inoltre somministrati al paziente colpito da botulismo, altri farmaci per tenere a bada la sintomatologia.
L’intossicazione da botulino, se trattata in modo tempestivo, è curabile, tuttavia i tempi di recupero completo sono piuttosto lunghi: la maggior parte dei pazienti infatti guarisce dopo settimane o mesi di terapia di supporto.
Botulino: gli alimenti a rischio contaminazione
Quali sono gli alimenti che più facilmente rischiano di essere contaminati dal botulino? A rischio botulino sono sia i prodotti industriali, che le preparazioni casalinghe. Prestate massima attenzione agli alimenti conservati in scatola e le conserve: le spore infatti, sono in grado di sopravvivere al procedimento di sterilizzazione, se non praticato nella maniera corretta.
Tra i preparati alimentari più a rischio contaminazione da botulino si annoverano le conserve non acide e quelle che non possono essere stabilizzate tramite l’aggiunta di alte concentrazioni di zucchero o sale. Rientrano in questa categoria le scatole di carne e di tonno in olio o al naturale, le verdure sott’olio, gli oli aromatizzati, i vegetali lessati e non ben lavati, le salse non acide ricche di olio, come il pesto.
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