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In questi giorni si sente spesso parlare di bratiaritmia, dei sintomi e delle cause di un disturbo cardiaco che secondo l’autopsia ha portato alla morte prematura e del tutto inattesa di Davide Astori, il Capitano della Fiorentina, a soli 31 anni. Precisamente cos’è la bradiaritmia? Si configura come un’aritmia che si genera per un disturbo nella formazione nella conduzione dell’impulso elettrico, concretamente il cuore rallenta notevolmente e talvolta la diminuzione della frequenza cardiaca può essere talmente severa, da innescare l’arresto cardiaco.
Bradiaritmia: cos’è
Cos’è la bradiaritmia? Come accennato in apertura, si tratta di un particolare tipo di aritmia che si configura con un rallentamento patologico della frequenza cardiaca, generato da un disturbo nella formazione o nella conduzione dell’impulso elettrico cardiaco. La diminuzione della frequenza cardiaca può essere più o meno severa, nei casi più gravi può impedire il pompaggio del sangue in tutto l’organismo non soltanto sotto sforzo, ma anche in condizione di assoluto riposo. Tale condizione può condurre il soggetto all’infarto miocardico e talvolta al decesso.
Bradiaritmia: sintomi
Della bradiaritmia, i sintomi principali, quali sono? La maggior parte dei sintomi sono piuttosto generici e riferibili a numerosi altri stati patologici, proprio per questo sovente arrivare alla diagnosi corretta di bradiaritmia può risultare piuttosto complicato, soprattutto in individui sani ed asintomatici, che possono risultare negativi a diverse visite e controlli specifici, anche perché l’aritmia si verifica a intervalli e nemmeno regolari. Vediamo dunque, della braiaritmia, i principali sintomi:
– Astenia;
– Facile affaticabilità;
– Capogiro;
– Lipotimia;
– Dispena;
– Sincope;
– Offuscamento della vista;
– Dolore toracico;
– Lampi luminosi;
– Confusione mentale.
Tuttavia è doveroso ricordare che in molti casi la bradiaritmia è del tutto asintomatica.
Bradiaritmia: cause
Della bradiaritmia, le cause principali, quali sono? Le cause più frequenti di bradiaritmia, come spiegato dal sito Medicinaonline, sono principalmente due:
– La malattia del nodo del seno atriale;
– I blocchi atrio-ventricolari.
Malattia del nodo del seno atriale
Nei soggetti affetti da malattia del nodo del seno si verificano basse frequenze sinusali, ovvero il peacemaker naturale rallenta il suo ritmo, oppure improvvisa assenza di battito, quindi blocco del seno-atriale o arresto sinusale, in cui il pacemaker naturale si ferma completamente.
Blocchi atrio-ventricolari
Nei pazienti affetti da blocchi atrio-ventricolari si manifestano disturbi nella conduzione dell’impulso dagli atri ai ventricoli. Possono avvenire all’interno del nodo atrioventricolare o nel sistema di conduzione intraventricolare e si suddividono in tre differenti gradi:
– Primo grado: tutti gli impulsi atriali giungono ai ventricoli con un rallentamento;
– Secondo grado o conduzione intermittente: alcuni impulsi arrivano e altri rimangono bloccati;
– Terzo grado o blocco completo: nessun impulso atriale viene condotto ai ventricoli.
Altre cause di bradiaritmia
Esistono anche altre cause che generano la bradiaritmia, vediamo di seguito schematicamente le principali:
– Assunzione di alcuni farmaci quali ad esempio β-bloccanti, calcio antagonisti, digossina e/o droghe;
– Infarto del miocardio, soprattutto quelli della parete inferiore;
– Miocardite, endocardite: l’infiammazione può danneggiare il sistema di conduzione, generando la bradicardia patologica;
– Ipotiroidismo: la riduzione della funzione tiroidea può ridurre anche la frequenza cardiaca;
– Alterazioni elettrolitiche, in particolare l’aumento del potassio;
– Ipotermia: l’abbassamento patologico della temperatura corporea può comportare sovente una riduzione della frequenza cardiaca;
– Patologie infettive come la febbre tifoide e la brucellosi, che a differenza delle normali infezioni che generano un innalzamento della frequenza cardiaca, possono determinarne un abbassamento;
– Ipertensione endocranica: l’aumento della pressione all’interno della scatola cranica, effetto secondario di numerose patologie quali ad esempio i tumori dell’encefalo o le meningiti, può generare una riduzione della frequenza cardiaca.
Bradiaritmia: prevenzione
La prevenzione delle bradiaritmie esiste? Innanzittutto è fondamentale effettuare una valutazione aritmologica in tutti quei casi in cui esiste una familiarità per anomalie e difetti del battito cardiaco. Nei soggetti a rischio è altresì importante che venga seguito uno stile di vita sano e morigerato. I punti principali da tenere sempre presenti sono:
– Non fumare;
– Non bere eccessive quantità di alcool;
– Seguire una dieta sana ed equilibrata;
– Praticare regolarmente attività fisica aerobica;
– Mantenere un peso corporeo ottimale per età e altezza.
Bradiaritmia: cure e trattamenti
Esistono per le bradiaritmie delle cure o dei trattamenti? Se la bradiaritmia si manifesta in concomitanza all’assunzione di specifici farmaci (quelli sopra elencati) che possono indurre alterazioni del battito, sarà sufficiente eliminare la sostanza responsabile dell’aritmia. In molti casi, può essere indicato l’impianto di un pacemaker.