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Brasile, arrestati l’ ex capo della polizia di Brasilia e l’ex ministro della giustizia Torres. Conti congelati per Bolsonaro

Il Brasile è stato travolto dal caos dopo il tentato golpe messo a segno dai sostenitori di Bolsonaro, ora però stanno arrivando i provvedimenti chiesto dalla magistratura. Il capo della polizia di Brasilia Vieira è stato arrestato e i conti dell’ex capo di stato congelati. È toccato l’arresto anche all’ex ministro della difesa Torres.

Brasile, Lula – Nanopress.it

Una situazione che ha mostrato una certa similitudine con l’assalto di Capitol Hill attuato dai sostenitori di Trump che non hanno accettato la vittoria alle presidenziali di Biden. I pro Bolsonaro non hanno mai smesso di manifestare dal giorno che ha decretato la sconfitta del loro leader e, anzi, hanno continuato a protestare e a chiedere nuove elezioni. Il presidente Lula ha vinto al ballottaggio alla fine di novembre, ma il malcontento nasce in precedenza e si è fatto ben notare durante la campagna elettore che ha preceduto le elezioni.

Un Brasile spaccato a metà che, per la prima volta, ha preso parte alla vita politica del Paese in maniera decisa e tutto ciò è stato causato dalla crisi che grava sul Paese si è riversata in ambito politico. Si sono creati gruppi di fazioni politiche opposte che sono arrivati a scontri, anche armati, creando una situazione infuocata. Un clima che è stato terreno fertile anche dopo la vittoria di Lula per creare una vera e propria organizzazione pro Bolsonaro che rifiuta l’esito delle elezioni. La notizia degli arresti di Vieira e Torres ha creato scompiglio e la Nazione non ha sicuramente ritrovato, per ora, la pace.

Assalto dei pro Bolsonaro al Parlamento di Brasilia

Il Brasile si è trovato in una situazione molto simile a quella avvenuta negli Stati unyite a Capitol Hill nel gennaio 2020. L’assalto al Parlamento di Brasilia ha avuto caratteristiche simili e anche un un’organizzazione molto affine a ciò che è stato compiuto negli USA. Dopo la vittoria di Lula al ballottaggio, come sopra citato, si sono susseguite manifestazioni e proteste che hanno portato poi ad una situazione particolare che sembra però essere stata gestita in maniera anomala.

Si sono formati accampamenti che contenevano al loro interno centinaia di persone attrezzate con tende e strumenti sufficienti per poter restare a lungo nella zona, sono stati attuati i posti di blocco in tutto il paese effettuati dai sostenitori di bolsonaro che cercavano di creare caos per ottenere la destituzione del neoelettoa favore del presidente uscente. Quelle che sembravano, inizialmente, azioni attuate dal popolo brasiliano che sostiene la destra e di ideologia politica affine all’ex capo di Stato bolsonaro si è rivelata, poi, invece, un’organizzazione di persone che ha provveduto a mantenere in essere accampamenti con supporto monetario per offrire tutto ciò che serviva ai dissidenti punto

L’assalto al Parlamento di Brasilia è avvenuto in maniera repentina e la polizia non ha bloccato il flusso di migliaia di persone arrivate tramite pullman e corriere organizzate. I pro Bolsonaro hanno fatto irruzione e hanno distrutto completamente le istituzioni brasiliane punto si tratta di circa 1,3 milioni di dollari di danni causati dalla furia dei sostenitori di destra. Cittadini brasiliani che non hanno accettato la sconfitta di Bolsonaro a favore del nuovo presidente Lula e che hanno tentato un golpe per rovesciare attuale situazione del Brasile.

Dopo ore molto difficili, dove la polizia brasiliana insieme alle forze militari allertate successivamente dal presidente Lula, hanno combattuto contro e dissidenti, armati di spranghe e oggetto contundenti, che hanno distrutto qualsiasi cosa e non volevano lasciare la zona. A quel punto è stato richiesto l’intervento di due elicotteri dai quali sono stati sparati proiettili di gomma e gas lacrimogene piano piano la folla è stata dispersa e la situazione è tornata alla normalità. Il governo brasiliano ha ripreso il possesso delle istituzioni ed è cominciata allora la verifica effettiva dell’accaduto, delle dinamiche p e soprattutto capire chi ha organizzato e con quali fondi.

In tutto ciò il presidente uscente Bolsonaro non era presente in Brasile dato che il 30 dicembre è partito per una vacanza negli Stati Uniti e non ha nemmeno presenziato al passaggio dei poteri e della carica al nuovo eletto. Coincidenza che ha destato sospetti già quando si è attuata, poi però ha preso una valenza diversa alla luce dei fatti accaduti nei giorni scorsi. La Corte Suprema e la magistratura unitamente alle istituzioni statali e al presidente Lula hanno attuato 1500 arresti che sono destinati ad aumentare ma si sono mossi, immediatamente, per poter procedere legalmente contro chi ha consentito e sponsorizzato il tentato colpo di Stato.

Arrestato l’ex capo della polizia di Brasilia Vieira e anche l’ex ministro Torres

Dopo ciò che è accaduto domenica ovvero dopo che migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro hanno deciso di assaltare le sedi piu importanti delle istituzioni brasiliane il giudice della Corte Suprema ha sentenziato l’arresto di due alti funzionari governativi che sono ritenuti responsabili del tentato golpe e soprattutto della sua organizzazione. Stando a quanto riportato dal giudice Alexandre de Moraes non hanno soltanto evitato di fermare la folla ma bensì sono stati invece loro a fomentarla e ad aiutare l’attuazione pratica del tentato golpe.

Uno degli arrestati è Anderson Torres, segretario alla Sicurezza del distretto federale di Brasilia, città dove è avvenuto l’attacco, ma soprattutto ministro della difesa dell’ex governo ai tempi di Bolsonaro. Torres era stato licenziato domenica dal governatore del distretto federale Ibaneis Rocha. Ma l’arresto è stato chiesto in realtà lo stesso giorno dalla procura generale brasiliana.

L’altro funzionario arrestato è Fabio Augusto Vieira, il capo della polizia militare, che aveva il compito di proteggere le istituzioni ovvero il parlamento, la Corte suprema e l’ufficio presidenziale. La polizia è stata molto criticata dato che emerge, chiaramente che i poliziotti non hanno impedito il colpo ma anzi si riprendevano con i cellulari all’interno della protesta. Secondo gli inquirenti è stato fondamentale il ruolo delle forze dell’ordine nel riuscire a organizzare per i pro Bolsonaro il tentato golpe.

Moraes ha precisato anche che l’autorizzazione  a oltre 100 pullman pieni di rivoltosi di entrare a Brasilia, già molto contestata in questi giorni, è stata data proprio dai due arrestati.

Oltretutto il giudice ha anche accusato Torres e Vieira di non aver fatto nulla per smantellare i molti accampamenti, che i rivoltosi avevano allestito a Brasilia. Il più grande era proprio di fronte alla sede principale dell’esercito, nella l’arte iniziale dell’Asse monumentale, che è  la strada di Brasilia in cui si sorgono molti degli edifici governativi e delle sedi  diplomatiche,  che distano circa 7 km dal luogo assaltato. Per il tentato golpe alle istituzioni brasiliane sono state arrestate finora circa 1.500 persone.

Per Bolsonaro, che si trova ancora negli Stati Uniti, sono state presi provvedimenti che vedono il congelamento dei beni completo e ovviamente indagini approfondite. Per ora però non è possibile chiedere l’annullamento del visto, in quanto il visto che ha richiesto bolsonaro agli usa e turistico e, quindi, per visitare il paese e, quando è stato richiesto, non era ancora accaduto il tentativo di rovesciare le istituzioni. Alcuni esperti hanno analizzato la situazione e ritengono che, comunque sia,  l’amministrazione Biden potrebbe decidere di revocare il visto e far tornare in Brasile l’ex capo di Stato.

Dopo essere stato ricoverato a causa di dolori addominali, che provengono dall’accoltellamento del 2018, il presidente uscente ha fatto sapere che condanna in prima persona le azioni avvenute in Brasile e che presto tornerà a casa. Nessuno crede alla versione di bolsonaro che, con tutte le vicende giudiziarie in ballo in questo momento, non avrebbe nessun tornaconto nel rientrare e nell’affrontare il calvario giudiziario che lo aspetta.

Usa, Jair Bolsonaro ricoverato – Nanopress.it

È riemersa anche la possibilità della cittadinanza italiana, già richiesta ufficialmente dai due figli di Bolsonaro, ma si tratta ancora soltanto di un’indiscrezione. Tutti i beni del l’ex presidente sono stati congelati insieme a quelli degli altri 100 finanziatori, quelli trovati finora, del golpe ai danni delle istituzioni brasiliane. Con il ricavato verrà ricostruito ciò che è stato distrutto dai sostenitori di Bolsonaro.

Torres e Vieira sembrano essere soltanto i primi nomi di spicco e la magistratura è pronta ad andare fino in fondo.

Il presidente Lula fa sapere che nessuno verrà lasciato impunito e che il tentativo di rovesciare le istituzioni statali con l’aggravante della noncuranza degli esiti sulla popolazione e sul futuro del Paese, sono ritenuti atti gravissimi e anticostituzionali, e non verrà attuata nessuna pietà contro chi ha cercato di far sprofondare il Brasile nel buio più totale.

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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