Nel processo d’appello, i giudici hanno deciso che sussistono i requisiti per l’espulsione e l’estradizione del condannato Rocco Morabito.
Respinto il ricorso degli avvocati di Rocco Morabito dal Primo Collegio della Corte suprema federale (STF), in cui legali si opponevano all’estradizione del loro assistito, il boss della ‘Ndrangheta, condannato per traffico di droga e organizzazione criminale, nonché uno dei latitanti più ricercati d’Europa. Con decisione del collegiato, l’uomo sarà estradato per essere processato in Italia e scontare la pena nel paese in cui è nato.
Rocco Morabito è stato arrestato nel maggio dello scorso anno, a João Pessoa, dagli agenti dell’Interpol, dopo essere evaso dal carcere in cui era detenuto, in Uruguay e aver vissuto quasi due anni da latitante prima di essere nuovamente localizzato dalla polizia brasiliana.
A marzo, i giudici ne avevano già autorizzato l’estradizione. Tuttavia, la difesa presentò ricorso al fine di trattenere il proprio assistito nel paese sudamericano. Nel rivisitare nuovamente il caso, i giudici decisero di respingere la richiesta di riconsiderazione della posizione intrapresa, comunicando la decisione finale del processo, ossia l’estradizione in Italia, affinché il condannato fosse processato nel suo paese d’origine e condannato secondo le leggi italiane.
I giudici hanno seguito il voto della relatrice e ministra, Carmen Lúcia, la quale fa notare che i crimini commessi in Italia sono puniti anche in Brasile: ciononostante, però, ha sostenuto l’espulsione del criminale, affinché il condannato scontasse la pena in Italia.
Nel 2019, il ministro Cármen Lúcia, aveva ordinato la sua detenzione preventiva a fini dell’estradizione, su richiesta dell’Ufficio centrale nazionale dell’Interpol in Brasile. Il mandato di cattura fu notificato nel mese di maggio del 2021.
Dopo l’arresto, il “re della cocaina” – così come viene soprannominato – è stato trasferito al penitenziario federale di Brasilia, dove è detenuto ancora oggi. Il mafioso era considerato il secondo latitante più pericoloso d’Italia, essendo in fuga da circa 20 anni, secondo solo al leader di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, ricercato da tre decenni.
In Italia, Morabito è già stato condannato a più di 30 anni di reclusione per vari reati. Con lui è stato trattenuto – a Paraíba – anche un suo collaboratore, Vincenzo Pasquino, ma l’estradizione non è stata ancora finalizzata. Il Ministero della Giustizia italiano, il 10 giugno dello scorso hanno ha richiesto, al Brasile, l’estradizione del criminale al fine di sottoporlo al processo in Italia.
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