Brasile: incrementa il numero di omicidi dei contadini in Amazzonia. Ecco la drammatica situazione che imperversa nel paese.
Aumenta il numero di omicidi dei contadini in Amazzonia. Un dato allarmante, che emerge dalle informazioni in merito fornite dalla Fides. Violenza che, però, non viene attuata solamente nelle foreste, ma anche in quelli che vengono definiti conflitti no campo, nei quali sono stati coinvolti quasi 114 mila famiglie. Uccisi, negli ultimi anni, anche bambini e adolescenti, fra i quali c’erano anche indigeni.
Secondo i dati comunicati da Fides, l’Amazzoni è diventato il teatro di una carneficina che coinvolge i contadini locali. Omicidi nelle foreste, ma non solo: ben 113.654 famiglie sono state, infatti, coinvolte nei conflitti no campo che riguardano l’intero Brasile.
Le conflittualità nascono, principalmente, per la terra, in 601 casi, per l’acqua per altrettanti 105 casi e per motivi lavorativi in 42 casi, nei quali emergono insurrezioni per sfruttamento e schiavitù.
Inoltre, si sono registrati anche 10 casi per quel che concerne conflitti legati all’area mineraria e alla siccità. Gran parte dei conflitti, seppur riguardino l’intero paese, si concentrano maggiormente nella foresta amazzonica, dove tanti contadini sono stati uccisi a partire dai primi mesi del 2022. Una situazione che si fa sempre più pressante, anche alla luce della elezione di Lula che – si spera – agisca per fermare questo massacro.
Nella prima metà dell’anno, dunque, si sono registrati 33 omicidi, un numero che ha fatto balzare notevolmente in avanti la percentuale registrata, nell’anno 2021, del 150%. Gli omicidi sono stati compiuti, principalmente, con armi da fuoco: un dato allarmante che supera anche quello relativo al 2018.
Un quarto degli omicidi registrati nell’area di riferimento, secondo quanto sottolineato dalla Fides, è avvenuto nei territorio in cui c’è maggiore minaccia di sfratto giudiziario.
Anche bambini e adolescenti sono stati vittime di tale violenza: uccisi, infatti, 7 minori, tra il 2019 e il 2022, quattro dei quali erano indigeni. Un segno che si vuole, a tutti i costi, uccidere coloro che dovrebbero costruire l’avvenire del proprio paese, ma anche delle popolazioni originarie di quelle terre.
Tra le vittime si contano anche persone che agivano in difesa dei diritti umani e per la protezione della natura, spesso sottoposta a gravi danni a causa della mano dell’uomo. In totale, tra il 2016 e il 2021, sono state 5,5 milioni le persone coinvolte nei 10.384 conflitti che sono insorti all’interno del paese e che hanno portato alla morte di tante persone innocenti.
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