Il giorno di Natale è stato arrestato in Brasile un uomo colpevole di aver piazzato dell’esplosivo su una cisterna nei pressi dell’aeroporto in previsione dell’insediamento del nuovo presidente del Brasilia Lula a creare scompiglio il primo gennaio.
Un Uomo e più un esponente dell’estrema destra e grande sostenitore l’ex presidente Bolsonaro, che non ho accettato il risultato delle elezioni elettorali e avrebbe avuto in mente di provocare disagio non curante di quante morti innocenti poteva causare con il suo gesto diretto a colpire il presidente neo eletto di sinistra. Una chiara spaccatura che il Brasile non ha superato, nonostante ormai siano passate settimane dalle nuove elezioni e la situazione sembrava, almeno apparentemente, sotto controllo. Ma la realtà mostra un Brasile ancora nettamente spaccato a metà e un malcontento generale, che sembra essere alimentato anche lo stesso partito di Bolsonaro, che però apparentemente ora è fuori dai giochi e non ha aizzato nessuna rivolta.
Le elezioni presidenziali in Brasile hanno ottenuto quest’anno un successo incredibile che era sicuramente inaspettato dai due candidati per eccellenza ovvero il presidente uscente Bolsonaro e il candidato di sinistra ex sindacalista Lula. La campagna elettorale a mostrato una netta spaccatura della popolazione brasiliana tra destra e sinistra e, in maniera inattesa, si sono creati dissapori e malcontenti che hanno generato stress e nervosismo la popolazione portando il popolo anche a scontri armati.
I sondaggi davano la vittoria di Lula al primo turno, un ritorno quindi dell’ex presidente al potere dopo anni, nei quali, è stato indagato ed accusato e perciò gli è stata tolta la possibilità di prendere parte alla gestione del Paese. Così però non è stato ma anzi il primo turno delle elezioni ha mostrato un testa a testa tra Bolsonaro e Lula. La situazione è stata definita poi in maniera ufficiale con il ballottaggio il nuovo presidente del Brasile è Lula. Il suo insediamento, previsto per il primo di gennaio, ha suscitato situazioni contrastanti dov’è metà della popolazione ha esultato per la nuova strada che prenderà il Paese e per la voglia di riscatto che aleggia nel cuore dei brasiliani dopo la crisi causata dal COVID e dalla politica di Bolsonaro.
Dall’altro lato però i sostenitori di destra pro Bolsonaro non riconoscono Lula come presidente e ritengono che, il leader di sinistra, non possa governare il paese e rivorrebbero al potere il leader militare Bolsonaro. Dopo la proclamazione del vincitore che avrebbe così guidato il Brasile i sostenitori del presidente destituito hanno manifestato e protestato in tutto il Brasile, creando blocchi stradali che hanno messo in ginocchio gli autotrasportatori e l’economia brasiliana.
Situazione estremamente delicata che necessità di continui controlli da parte delle forze dell’ordine in quanto si prevedevano, e ora si è avuta anche la conferma, possibili ritorsioni dei pro Bolsonaro. Previsioni che hanno appena trovato conferma in quanto, il 25 dicembre, è stato arrestato a Brasilia l’ideatore di un colpo ai danni del presidente Lula che aveva organizzato per il primo di gennaio una cisterna esplosiva vicino all’aeroporto.
Ciò che è emerso oggi, riguarda la giornata di ieri ed è la dimostrazione della situazione complicata e delicata che sta investendo Il Brasile. Nonostante le proteste sembrassero sedate, anche se i probst sonaro non hanno mai riconosciuto l’aula e continuano a riconoscerlo, la realtà ha mostrato un quadro differente.
Un uomo a caricato una cisterna con dell’esplosivo e quando l’altro trasportatore si è accorto dell’accaduto ha avvisato le forze dell’ordine che hanno potuto muoversi e sventare così il futuro attacco all’ugola. L’esplosione sarebbe dovuta essere stata messa in atto il primo di gennaio in occasione dell’insediamento ufficiale del nuovo presidente del Brasile Lula, con lo scopo di creare scompiglio e manifestare il dissenso per il nuovo capo di Stato.
Le forze dell’ordine hanno appurato che si trattava di un uomo di estrema destra che ha dichiarato agli inquirenti brasiliani che l’intento era quello di non far guidare il Paese da una linea di pensiero comunista e di sinistra che avrebbe sicuramente gettato nel baratro la nazione.
La situazione si presenta disperata che è con estrema necessità di interventi anche precauzionali da parte delle forze dell’ordine, che sembra abbiano sottovalutato la situazione di estrema pericolosità. Lo scoppio avrebbe potuto portare a numerosi morti e a danni importanti. La questione è ancora più accesa che mai nella preoccupazione delle autorità brasiliane altissima e si attende ora una dichiarazione del presidente uscente Bolsonaro e, soprattutto, ci si chiede che cosa verrà dichiarato dai sostenitori, che lo vogliono nuovamente al potere. Non è detto che questa questione sia finita così dato che potrebbero esserci altre persone organizzate ad attuare altre presa di posizione nei confronti di Lula per evitare il suo insediamento.
Le forze dell’ordine stanno scavando tra il contatti dell’uomo e tra le possibili reti di estrema destra che potrebbero aver attuato attacchi congiunti per creare il caos durante la celebrazione di Lula.
Non viene tralasciata nessuna pista, che posso collegare l’uomo ad organizzazioni criminali estremiste con intenti concreti. Dopo questa dimostrazione l’attenzione è altissima come mai negli ultimi periodi in Brasile. La popolazione soffre di questa situazione e il nervosismo si riversa in strada riaccendendo, il già ben presente, astio tra le fazioni differenti di destra e sinistra. Se la situazione non verrà controllata è assoggettato al controllo statale si rischia una guerriglia interna che può mirare realmente l’operato del nuovo presidente Lula.
Sono quasi due mesi che i sostenitori di Bolsonaro organizzano blocchi stradali, proteste e invocano l’intervento dell’esercito per contestare il risultato delle elezioni presidenziali dello scorso 30 ottobre, vinte da Lula con un margine piuttosto stretto. Ora però la situazione è diventata molto più pericolosa anche per l’incolumità del popolo stesso che è messa a dura prova da questo tipo di aziono che mirano ad attacchi che uccidono. Non si tratta più di attirare l’attenzione ma ora si va verso l’attacco politico che non può essere tollerato indipendentemente dal lato politico da cui arriva o da cosa è mossa.
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