Una nuova aggressione a sfondo sessuale ai danni di una minorenne ci arriva da Brescia, dove un pensionato ha inseguito la vittima.
Quando l’ha raggiunta ha iniziato a toccarla e baciarla, ora dovrà scontare 3 anni e due mesi di reclusione.
Molestie a Brescia
La piaga delle molestie sessuali verso i minorenni continua a ripresentarsi aggressiva nelle nostre pagine di cronaca e l’ultimo episodio in merito ci arriva da Brescia.
Il protagonista è un uomo che oggi ha 65 anni ed è stato condannato per la vicenda avvenuta un anno fa, in cui ha avvicinato una 17enne a bordo di un treno.
I due si trovavano sul convoglio regionale che da Brescia era diretto a Parma e dopo averla notata, l’uomo ha tentato un primo approccio ma è stato respinto, così si è fatto più aggressivo continuando con le molestie e arrivando perfino a inseguirla nei corridoi del treno.
L’incontro fra i due in realtà era avvenuto prima di salire sul treno, infatti si trovavano entrambi alla stazione di Ghedi, nel Bresciano. Qui l’uomo l’ha puntata ed è rimasto così colpito dalla giovane da mettere in atto il suo piano anche all’interno del treno e non solo tentando un primo approccio in stazione.
Si sarebbe seduto accanto a lei e avrebbe tentato di baciarla in bocca ricorrendo alla forza perché ovviamente lei opponeva resistenza. La giovane è poi divincolata ed è iniziato il vero e proprio inseguimento attraverso i vagoni del regionale.
Il provvedimento
Dato il comportamento insistente dell’allora 64enne la ragazza ha iniziato a urlare per chiedere aiuto e così il capotreno è intervenuto per allontanarlo, in seguito ha allertato le forze dell’ordine.
L’uomo è stato fermato sul treno, interrogato e poi arrestato, ora è arrivata per lui la condanna definitiva. Per i fatti commessi nel giugno dello scorso anno, il pensionato dovrà scontare 3 anni e 2 mesi di carcere, questa la decisione presa con il rito abbreviato, confermata dai giudici del Tribunale di Brescia su richiesta del pm Antonio Bassolino.
Sono emersi dettagli sconcertanti, infatti la 17enne originaria di Casalmaggiore, soccorsa e ascoltata dagli investigatori e ancora fortemente scioccata, raccontò che il suo assalitore aveva tentato di baciarla più volte e le aveva messo le mani sul collo e fra le cosce.
L’accusa verso l’uomo è molto pesante, parliamo infatti di violenza sessuale aggravata verso una minorenne.
Durante il processo, l’imputato ha dichiarato di essersi avvicinato solo per chiedere una sigaretta e cogliendo l’occasione, gli aveva fatto dei complimenti dicendole che era una bella ragazza.
Ha poi confermato l’accusa della mano sulla coscia ma si è inventato di sana pianta una storia in cui la vittima sarebbe lui, infatti i Carabinieri sarebbero giunti sul treno per la sua denuncia in merito a ragazzi marocchini che lo stavano insultando e picchiando.
Ciò è stato smentito e nei confronti dell’uomo non è stata riconosciuta alcuna attenuante.