L’Unione Europea fa pressing sulla Gran Bretagna, il Parlamento chiede “una implementazione rapida e coerente della procedura di revoca”. A pochi giorni dall’esito del referendum sulla Brexit, la Ue si mostra unita, la Gran Bretagna deve andare via in fretta, senza troppe richieste e rispettando gli obblighi.
Angela Merkel, forte del ruolo di leadership economica della Germania, detta la linea e non ammette che il Paese che ha deciso di uscire dall’Unione possa mantenere i privilegi: “L’Ue è abbastanza forte è forte per sopravvivere all’uscita della Gran Bretagna, è abbastanza forte per continuare ad andare avanti con 27 paesi membri”.
“Prendiamo atto che la Gran Bretagna non ha ancora presentato richiesta formale di uscita, ma la Gran Bretagna prenda atto che nessun colloquio informale potrà partire prima” ha detto la cancelliera. Durissimo il presidente Jean-Claude Juncker: “Sono sorpreso di vedere che io, proprio io che in Gran Bretagna vengo dipinto come tecnocrate, eurocrate e robot, voglio trarre le conseguenze del voto. E loro no?”.Il divorzio della Gran Bretagna dall’Unione Europea deve essere rapido e indolore. “Io sono allergico alle incertezze” ha detto Junker e ha aggiunto: “Vorrei che la Gran Bretagna rispettasse la volontà del popolo britannico senza nascondersi dietro giochi a porte chiuse”. Il presidente chiede a tutto il Regno Unito un chiarimento, “Non è ammissibile che ora il governo britannico cerchi di avere contatti informali con la Commissione”, così Junker ha vietato ai commissari di discutere con i rappresentanti del governo britannico.
“Dobbiamo costruire un nuovo rapporto con la Gran Bretagna, ma siamo noi a dettare l’agenda, non chi vuole uscire”, Il presidente della Commissione è lapidario.
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(Nigel Farage ride in Ue e Jean Paul Juncker lo ghiaccia: ‘Ultima volta che applaude qui’)
Alla destra di Junker siede il leader britannico degli euroscettici Nigel Farage, tra i due è inevitabile uno scambio di battute: “A dire il vero devo dire di essere sorpreso di vederla qui, lei non era per la Brexit?” lo ha salutato il presidente della commissione. “Il Regno Unito non ha votato le politiche di austerity o la protezione delle frontiere e quindi Farage smetta di dire menzogne. Il Regno Unito non è uno Stato membro dell’euro, e quindi non ha votato le politiche attuate nell’Eurozona. Il Regno Unito non è nella zona Schengen e quindi ha sempre provveduto autonomamente al controllo delle proprie frontiere. Farage ha mentito in tutto questo tempo” ha aggiunto Junker. Accolto con freddezza e da richieste di dimissioni, Farage ha annunciato di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro: “Io vi avverto: il Regno Unito non sarà l’ultimo Stato membro a lasciare l’Unione europea. Spetta al Regno Unito invocare l’articolo 50 per uscire. E io sono d’accordo al fatto che avvenga il prima possibile. Ma vorrei vedere un atteggiamento adulto e ragionevole per rinegoziare gli accordi tra noi e i vari Stati”.
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(L’appello dell’europarlamentare scozzese Alyn Smith: ‘L’ “Ue non lasci sola la Scozia”)
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