Brexit, Borse europee in calo: Milano tra le peggiori

Cedono le banche, Borsa in calo

Continua l’effetto Brexit sulle Borse europee che hanno aperto in calo con gli investitori che continuano a guardare timorosi le possibili conseguenze dell’uscita del Regno Unito.
In questo quadro a Francoforte il Dax scivola in avvio dello 0,39%, mentre a Londra il Ftse 100 cede lo 0,84%. A Parigi il Cac40 perde lo 0,52%. Madrid si muove in controtendenza con l’Ibex che sale dell’1,77%.

La sterlina è scesa a 83 pence nel cambio con l’euro, aggiornando i minimi da aprile 2014 toccati venerdì. Tra le piazze principali Milano (Ftse Mib -2,38%) continua ad essere la peggiore insieme a Francoforte (-2,13%). L’indice Ftse Mib cede il 2,38% a 15.349 punti, portandosi ai livelli del luglio 2013, mentre da inizio anno il calo è superiore al 28%. L’indice che replica la performance del comparto bancario italiano, il FTSE Italia All Share Banks ha perso in mattinata circa il 5,7% scivolando a 6.940 punti, il livello più basso da circa quattro anni, correva l’anno 2012 quando fu toccato l’ultima volta tale livello. Ad alimentare i timori sono state le dichiarazioni odierne rilasciate da un funzionario del Tesoro, secondo cui l’Italia sta valutando possibili opzioni per proteggere le sue banche dopo che il voto britannico del 23 giugno sull’uscita dall’Unione europea ha fatto crollare venerdì i corsi azionari in Borsa.
Apertura in negativo per Wall Street: l’indice Dow Jones perde l’1,02% a 17.223,45 punti e lo S&P500 retrocede dell’1,01% a 2.016,90 punti, mentre il Nasdaq apre con un regresso dell’1,10% a 4.656,40 punti. Precipita in Borsa il titolo Easyjet: l’azione cede oltre 10 punti percentuali. La compagnia aerea low cost inglese EasyJet ha lanciato un profity warning dopo il referendum in Gran Bretagna sulla Brexit. “Dopo il risultato del referendum sull’Ue, stimiamo che l’estate sarà probabilmente marcata da ulteriori incertezze per l’economia e i consumatori e prevediamo di conseguenza che il fatturato a tassi di cambio costante nel secondo semestre dovrebbe scendere di almeno il 5% in rapporto al corrispondente periodo del 2015”.

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