Nella battaglia sul voto per il referendum sulla Brexit si schierano anche i vip. I sudditi di Sua Maestà sono chiamati a scegliere se rimanere nell’Unione Europea (e quindi votare Remain) o dare l’addio alla UE (e votare Leave): personalità del mondo dello spettacolo, della musica e del cinema hanno già fatto la loro scelta e si sono schierati dall’una o dall’altra parte. Molti di loro sostengono il fronte del “Remain” e si sono spesi personalmente per spiegare le ragioni della scelta di rimanere con Bruxelles; altri invece hanno voluto prestare volto e voce alle ragioni dell’addio. A livello numerico i fautori dell’Unione Europea sono maggiori rispetto a chi vorrebbe lasciarla: andiamo a scoprire di chi si tratta.
Una delle prime che si è spesa a favore del Remain è J.K. Rowling. La creatrice di Harry Potter non solo si è spesa a favore della permanenza in UE ma ha attaccato una campagna elettorale che ha reso l’Europa “un mostro senza faccia“, sottolineando come i sostenitori del Leave abbiano dipinto “un’organizzazione nata dal desiderio collettivo di scongiurare un’altra guerra in Europa” come un “Grande Fratello“, ossessionato dal controllo.
Chiaro e deciso è stato l’endorsement di grandissima parte del mondo dello spettacolo. Circa 280 i vip che hanno firmato una lettera contro la Brexit, pubblicata dal Daily Telegraph in cui ricordano che “dal Bardo a Bowie la creatività britannica ispira il mondo“. Sir Ian Mckellen, eccelso attore che ha dato volto (tra gli altri) a Gandalf nella saga de “Il Signore degli Anelli” ha dichiarato, semplice e coinciso, che “se sei gay, Brexit non ha senso“, mentre Emma Thompson ha ricordato che, senza l’UE, il Regno Unito tornerebbe a essere “un’isola grigia piena di tristezza“.
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Tra i vip che appoggiano il Remain ci sono anche due icone della Gran Bretagna. Uno è David Beckham: stella del calcio inglese allo United e in Nazionale, ha giocato a Madrid, Parigi e Milano e ha conosciuto un mondo aperto. “Per i nostri figli e i loro figli dovremo affrontare i problemi del mondo insieme e non da soli. Per queste ragioni voterò per il Remain“, scrive in una nota. D’altra parte anche i vertici della Premier League spingono per rimanere in Europa. “Non avrebbe senso lasciare l’Ue soprattutto in un ambiente sempre più aperto a giocatori e tecnici da fuori“, ha detto Richard Scudamore, il presidente della Lega calcistica inglese.
L’altra icona è sir Richard Branson, patron del colosso Virgin, che ha messo in guardia contro i rischi economici dell’uscita dalla UE. “Sarebbe catastrofico per la Gran Bretagna perdere un mercato con 500 milioni di persone. La sterlina crollerà, le Borse scenderanno e questo avrà un effetto sulle pensioni e il lavoro“, ha scritto in una lettera ripresa da molti giornali inglesi.
BREXIT, COSA SUCCEDE SE VINCONO I SI’
Oltre al mondo della cultura, dello spettacolo e della finanza, c’è anche il mondo accademico contro la Brexit, a iniziare da Stephen Hawking che ha definito il possibile addio dall’UE un “disastro per la scienza britannica“.
Sul fronte del Leave troviamo invece grandi nomi dello spettacolo inglese come sir Michael Caine che non ha esitato a definire Bruxelles un covo di “burocrati anonimi“, oppure Joan Collins che su Twitter ha scritto “Brexit” e ha ritwittato molte foto dei Leave. Con loro c’è anche il patron della F1, Bernie Ecclestone, che non solo vorrebbe dare l’addio all’UE, ma auspica l’arrivo di Vladimir Putin alla guida dell’Europa.