Nigel Farage, ha annunciato le sue dimissioni e non sarà più leader dell’Ukip. ”Non sono mai stato e non ho mai voluto essere un politico in carriera – ha dichiarato – il mio obiettivo era quello di portare il Regno Unito fuori dall’Ue. Ora è il momento giusto per farsi da parte nell’Ukip”. La sua decisione è arrivata improvvisamente e non attesa dopo la vittoria della Brexit nel referendum dello scorso 23 giugno. ”Durante la campagna referendaria, ho detto che volevo di nuovo il mio Paese. Quello che sto dicendo oggi è che voglio indietro la mia vita, proprio adesso”, ha sostenuto il leader euroscettico annunciando le sue dimissioni dall’Ukip.
”La vittoria della Brexit al referendum – ha spiegato in una conferenza stampa a Londra – significa che la mia ambizione politica è stata raggiunta. Io sono entrato in questa lotta dalla parte delle imprese, perché volevo una nazione autonoma, e non per diventare un politico in carriera”. E ancora: ‘Sono pronto ad aiutare i movimenti indipendentisti che stanno nascendo in altre parti d’Europea, perché sono certo di una cosa: il Regno Unito non sarà l’ultimo Paese a voler lasciare l’Ue”.
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Solo pochi giorni fa lo stesso Farage era stato protagonista di uno scambio di battute con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, che aveva espresso la sua sorpresa per la permanenza dell’euroscettico nell’assemblea di Strasburgo. Tanti i fischi per il numero uno dell’Ukip da parte degli altri eurodeputati.
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Farage, 52 anni, era leader dell’Ukip dal 2006, aveva annunciato le sue dimissione da leader dell’Ukip anche dopo le elezioni politiche britanniche del 2015, quando la sua formazione aveva ottenuto un risultato poco soddisfacente. Ma la direzione del partito le aveva respinte e lui le aveva ritirate. ”L’Ukip ora è in buone condizioni e continuerà ad esserlo, con il mio pieno supporto. Con le dimissioni del premier David Cameron e con il partito Laburista lontano da molti suoi elettori, stanno per arrivare giorni migliori per l’Ukip”, ha aggiunto. “Continuerò a sostenere il partito – ha ribadito Faragae – sosterrò il nuovo leader, guarderò il processo di negoziati per l’uscita da Bruxelles come un falco e forse commenterò in Parlamento europeo di volta in volta”.
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