Dall’UE solo immigrati altamente qualificati, con permessi più brevi, ricongiungimenti familiari ridotti all’essenziale e passaporto obbligatorio per tutti, anche per i turisti. Il piano segreto del governo May per la Brexit viene svelato dal Guardian che pubblica un documento di 82 pagine contenenti le mosse dell’esecutivo britannico per i negoziati con l’Unione Europea. Tutte le preoccupazioni dell’Europa si sono materializzate nelle pagine del documento che certificherebbe la netta chiusura di Londra ai cittadini europei, con selezioni da “cherry picking”, come disse Angela Merkel.
Il governo May dunque conferma la strada dell’hard Brexit al grido di “Britain first“. Nelle 82 pagine del documento (che potete leggere qui) emergono con chiarezza le intenzioni di Londra: chiudere le porte all’immigrazione europea, favorendo solo quella più altamente qualificata e anche in questo caso con restrizioni temporali significative.
Il passaggio della Brexit ora si complica. A dicembre 2016 fu Merkel a chiarire che l’UE non avrebbe accettato la chiusura delle frontiere. “Non permetteremo che si raccolgano solo le ciliegie“, disse la cancelliera in riferimento ai sospetti di selezione dei cittadini UE da parte di Londra. “Tutte le 4 libertà fondamentali devono rimanere: la libera circolazione di persone, beni, servizi e prodotti finanziari. Solo questo può dare accesso al libero mercato UE“, scandì Merkel.
Ora le paure dell’Unione Europea sono scritte nero su bianco. Il documento pubblicato dal Guardian non lascia molto spazio all’interpretazione: nei dieci punti in cui è suddiviso, l’immigrazione dai paesi UE viene osteggiata con forza, chiudendo le frontiere. Vediamoli.
Fine della libera circolazione
Il primo punto è quello delle modalità con cui il governo inglese vuole agire in merito all’immigrazione dai Paesi UE. L’idea è di ideare una legge molto severa, testarla per un periodo di due anni e poi renderla definitiva. La legge mira a controllare “la tipologia e il volume dell’immigrazione temporanea e permanente” in quello che il documento definisce “l’interesse nazionale”.
Per il governo inglese, l’uscita dall’Europa significa “la fine della libera circolazione di persone ma non la fine dell’immigrazione dall’UE” che dovrà essere affrontata come quella extra-UE, con “un approccio più selettivo“.
Britain First
I toni del documento, ricorda il Guardian, sono molto simili a quelli già sentiti negli USA di Donald Trump. “Britain First“, gli inglesi prima, è il titoletto scelto dal quotidiano nel sottolineare la volontà del governo di dare la precedenza ai lavoratori britannici.
Passaporto per tutti
Per i cittadini UE, anche per i semplici turisti, le frontiere inglesi saranno chiuse. Chiunque voglia recarsi in Gran Bretagna dovrà viaggiare col passaporto (oggi basta la carta d’identità).
Passaporto biometrico
Nei due anni di test, chi vorrà soggiornare a lungo in UK dovrà “provare la propria cittadinanza con il passaporto o essere munito di un permesso di soggiorno con dati biometrici“.
Impronte digitali
Chi vorrà chiedere il permesso di soggiorno a lungo termine dovrà dimostrare di lavorare o di studiare e di essere autosufficiente, nonché dovrà dare le proprie impronte digitali.
Permessi limitati
I permessi saranno comunque limitati a due anni per i lavoratori che non hanno particolari competenze, anni che saliranno a 3 per chi è qualificato e ad un massimo di 5 anni per i migranti altamente qualificati.
Ricongiungimenti familiari ridotti
Taglio netto ai ricongiungimenti familiari. Il piano del governo inglese limita ai coniugi e ai figli minorenni la possibilità di entrare in Gran Bretagna, escludendo tutti gli altri familiari.
Solo redditi alti?
Il documento apre alla possibilità di introdurre una soglia di reddito sotto la quale non sarebbe possibile ottenere un permesso per la Gran Bretagna.
Complicare la vita agli immigrati UE
Il documento indica la priorità del piano migrazione post Brexit: complicare la vita ai cittadini UE, rendere così difficile la permanenza e la residenza in UK in modo da dissuaderli dal partire.
Rifiutare i criminali
Infine, il documento vorrebbe “rafforzare la nostra capacità di rifiutare l’ingresso ai cittadini dell’UE che hanno commesso un crimine o che consideriamo una minaccia per il Regno Unito“.