Dopo l’esito del referendum per la Brexit che ha determinato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, a tremare sono anche le università inglesi che verranno private di 1,2 miliardi di sterline che ogni anno Bruxelles rilasciava a favore degli istituti universitari britannici. Un fondo che è destinato a diminuire notevolmente e che potrebbe provocare non pochi danni alla ricerca e conseguentemente la fuga dagli atenei di molti studiosi provenienti da tutta Europa.
Il programma Horizon2020, che finanzia la ricerca sia nelle aziende privato che nelle università, finirà tra quattro anni, dopodiché, cosa accadrà agli atenei inglesi? Tremano soprattutto le grandi istituzioni scolastiche e gli effetti potrebbero essere enormi, se si pensa che solo tra il 2007 e il 2013 Bruxelles ha erogato 7 miliardi di euro. Tra i parlamentari, soprattutto i laburisti non mancano richieste da parte del governo di maggiori garanzie per il futuro anche della ricerca.
Universities Uk (Uuk), il più grande tra i network di atenei britannici ha spiegato che il cambiamento non sarà immediato, ma la preoccupazione per quel che potrebbe accadere in futuro resta e anche da qui arrivano richieste di garanzie nei confronti del governo.
Federico Varese, docente di Oxford, tra i maggiori criminologi italiani lancia l’allarme: “Senza fondi europei avremo meno ricercatori” e spiega che il problema riguarda soprattutto gli atenei più piccoli. E tra gli effetti della vittoria del ‘Leave’ si parla già di ‘brain exit’ ovvero la fuga di talenti dato che la retta d’iscrizione, per uno studente dell’Unione, sarà molto più alta.
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