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Brexit: quando gli anziani (poco istruiti) decidono le sorti dei giovani


L’analisi del voto per età conferma che a decidere il referendum su Brexit sono stati gli over 60. Se gli anziani hanno scelto il Leave, ovvero l’addio all’Unione Europea, significa che il Regno Unito non è un Paese per giovani. Lo dicono anche i dati del censimento del 2011: gli anziani, così come molti altri paesi europei, sono più dei giovani. I britannici tra i 19 e i 40 anni sono meno del 30% della popolazione totale.
LEGGI ANCHE: Cosa succede al Regno Unito dopo la vittoria dei LEAVE?

Ecco perché il loro voto, il loro entusiasmo, la loro mentalità più aperta verso l’Europa non sono bastati. Ha prevalso la nostalgia, la voglia di ritornare al passato, la rabbia e la sfiducia verso un’istituzione che comunque ha dimostrato di essere tutt’altro che perfetta. I Leave hanno vinto con il 51,9%. I Remain si sono fermati al 48,1%. Alta l’affluenza, visto che alle urne si è presentato il 72,2% dei cittadini britannici. Decisivi inglesi e gallesi. Scozzesi e Nordirlandesi hanno votato per rimanere nell’Unione Europea, ma la volontà complessiva li ha condannati. E ora pretendono l’indipendenza.

Decisivi gli over 60, abbiamo detto. Analizziamo la tabella del sito britannico YouGov che ha diviso i voti per fascia di età. I dati sono eloquenti: più si “invecchiava”, più si votava per il Leave. I più giovani, dai 18 ai 24 anni (età media 21 anni), hanno avuto pochi dubbi: il 64% di loro ha votato per la permanenza in UE, contro il 24% per l’addio. Meno convinti, ma ancora attaccati all’unità europea quelli della fascia successiva, dai 25 ai 49 anni (età media 37): in questa fascia il Remain ha prevalso di poco, 45% contro 39%. Saliamo di età e vediamo che le cose cambiano. Dai 50 ai 64 anni (età media 57: ecco perché generalizzando possiamo parlare di over 60) hanno votato per il Leave: 49% contro il 35% Remain. Distacco più netto nella fascia più alta, quella degli over 65 (età media 73): gli anziani hanno votato compatti per il Leave, 58% contro 33%.

Insomma, gli anziani britannici segneranno, in un modo o nell’altro, il futuro dei loro figli e nipoti. E delle nuove generazioni europee. A sancire l’independence day di Nigel Farange e le dimissioni di David Cameron; a mandare in tilt borse, mercati, investitori, ma anche turisti, giovani disoccupati europei a caccia di una nuova vita e di un lavoro a Londra, sono stati adulti e nonni delle campagne inglesi e gallesi. Altro dato (e come quello dell’età non ci sorprende affatto): più il tasso di istruzione era basso, più il voto “di pancia” per il Leave ha prevalso.

Francesco Minardi

Francesco Minardi è stata collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e politica interna ed estera,

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