Briatore inaugura la sua catena di ristoranti in giro per l’Europa. I clienti pagano 60 euro per una pizza e l’imprenditore viene criticato dai media.
Flavio Briatore ha recentemente inaugurato la sua nuova catena di ristoranti “Crazy Pizza“, che ha ricevuto numerosi giudizi negativi riguardo i prezzi proposti.
Infatti, oltre a richiedere un dress code preciso e rigido, ogni sede del locale possiede un menù dai costi a dir poco eccessivi, quasi da ristorante stellato. Un esempio è la pizza da 60 euro o l’insalata al granchio da 35 euro. Ecco la risposta dell’imprenditore alle critiche del quotidiano Repubblica.
La risposta alle opinioni sfavorevoli del pubblico
Nel locale, oltre ad una vasta varietà di pizze, si possono trovare anche bibite e dolci dai costi differenti. L’impasto utilizzato dagli chef sarebbe senza lievito, e gli ingredienti utilizzati, i più pregiati in Italia. Ma questo può giustificare le cifre spaventose? Briatore ribatte così all’articolo di Repubblica:
“Noi abbiamo avuto solo complimenti e tutti reputano che la nostra pizza sia la migliore
che abbiano mai mangiato.
Lo stesso vale per le insalate e Per i dolci.
Diamo un servizio diverso dagli altri ristoranti.”
Il proprietario della catena di pizzerie sostiene quindi che i prezzi siano proporzionati alla qualità delle portate e che ognuno può spendere sia poco che tanto in base a quello che ordina. Fa l’esempio della pizza Margherita, che costerebbe 15 euro (prezzo da lui considerato basso) o della Marinara a 13 euro. Alcune recensioni però vanno a suo sfavore, mostrando degli scontrini con sopra segnati anche dei totali di 260 euro a pasto.
“abbiamo una riserva di vini molto vasta perché penso che chi mangia la pizza in un ambiente giusto, può anche decidere di prendere una bottiglia di vino importante, anziché prenderla in un ristorante 3 stelle.”
Le sedi di Crazy Pizza
La catena di Crazy Pizza ha varie sedi, tra cui Londra, Monte Carlo, Milano, ed altre grandi città europee. Ma il ristorante più preso di mira è stato quello di Roma in Via Vittorio Veneto, dove le prenotazioni sarebbero state talmente tante da riempire tutto il mese di giugno.
“Nessun cliente si è mai lamentato del costo, perché è in proporzione al servizio, alla qualità, all’energia che c’è nel locale
e al modo in cui il cliente viene trattato.
Quando il cliente è contento, noi siamo felici
e il resto sono tutte chiacchiere.”