Un altro femminicidio si è consumato nel nostro Paese in queste ultime ore: Giuseppina, 48 anni, è stata uccisa dall’ex compagno che, dopo, si è suicidato. Ecco cosa è successo nella provincia di Brindisi.
Le violenze e il femminicidio sono una macchia difficile da sconfiggere nel nostro Paese, tanto è vero che quasi ogni giorno vengono fuori nuovi casi di donne uccise da ex compagni, mariti, uomini che non capiscono che la violenza non è la strada giusta da percorrere.
Un altro caso, infatti, è accaduto nella giornata di ieri in provincia di Brindisi, a Villa Castelli, dove Giuseppina ha perso la vita. Ecco cosa è successo.
Come tutte le mattine, Giuseppina Fumarola, 48 anni, si stava recando a lavoro in un’azienda tessile che si trova a Villa Castelli, in provincia di Brindisi.
La donna era pronta a entrare nel suo ufficio, quando a pochi metri dall’ingresso principale, è successa una terribile tragedia: l’ex compagno l’ha sparata a colpi di fucile, ammazzandola sul colpo.
È successo ieri mattina, 1 settembre, un altro caso di femminicidio atroce che ha colpito l’ennesima vittima di una violenza che non si può spiegare, inaccettabile. Le colleghe di Giuseppina sono accorse non appena hanno sentito il colpo, ma purtroppo hanno trovato la donna già senza vita.
Dopo il gesto atroce, l’uomo di 52 anni, Vito Sussa, si è ucciso a sua volta, nel garage di casa sua. Non c’è stato nulla da fare per Giuseppina, quando le autorità sono accorse con ambulanze e mezzi di soccorso: purtroppo la donna non ce l’ha fatta.
Le indagini sul caso della povera Giuseppina Fumarola sono ufficialmente aperte: gli inquirenti stanno cercando di ricostruire al meglio le dinamiche del fatto, cercando di capire come era stato preparato l’omicidio.
Vito Sussa, ex compagno di Giuseppina, conosceva bene le dinamiche mattutine della donna, i suoi orari, il suo luogo di lavoro e che strada faceva per arrivare alla fabbrica.
Inoltre, l’arma dell’omicidio era detenuta dall’uomo legalmente, ma Vito non aveva mai avuto problemi con la giustizia in precedenza, nessuna denuncia né minaccia.
Quello che è certo è che tra i due non c’erano più buoni rapporti: si erano lasciati da un po’ e continuavano a sentirsi, ma litigavano sempre e non andavano per nulla d’accordo.
Pare che tre giorni prima dell’omicidio, Vito abbia scritto un messaggio inquietante su Facebook, che ora dopo l’accaduto sembra un indizio molto chiaro del suo stato di salute mentale. Il messaggio diceva tra le tante cose “Un amico pazzo ha bisogno di aiuto”.
Giuseppina lascia orfani i suoi figli e un dolore immenso in tutta la sua famiglia, negli amici che la conoscevano bene e nei colleghi, che hanno assistito alla sua morte così cruenta.
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