Novità terapeutiche per chi soffre di BPCO – Broncopneumopatia cronica ostruttiva – una malattia infiammatoria che interessa le vie respiratorie e che è caratterizzata da una persistente ostruzione bronchiale che rende difficile respirare correttamente. Il punto della situazione lo hanno fatto gli esperti presenti alla 13esima edizione del ‘Respiration Day‘, conferenza internazionale dedicata alle malattie respiratorie e organizzata dall’Università di Parma con il patrocinio di Chiesi Foundation Onlus.
‘Breakthroughs in basic and clinical research in chronic respiratory disease’, era il titolo dell’approfondimento a cui hanno partecipato oltre 700 clinici e ricercatori provenienti da tutto il mondo ed esponenti di spicco della comunità scientifica. Il tema principale era dunque la Bpco, malattia progressiva che riguarda oltre 380 milioni di persone in tutto il mondo e che è tra le principali cause di mortalità e invalidità. Per questo si è discusso dei nuovi scenari terapeutici riguardanti le patologie respiratorie, per rallentarne e modificarne il decorso.
Leonardo M. Fabbri, Visiting Professor di Medicina interna e respiratoria all’Università di Ferrara e Gothenburg (Svezia), ha spiegato come si manifesta la malattia: “Rende difficile respirare ed è una malattia invalidante, con un enorme impatto sulle normali attività quotidiane, come fare una tranquilla passeggiata per andare a comprare il pane o addirittura lavarsi. Il quadro clinico di un paziente affetto da BPCO può peggiorare repentinamente a causa dell’insorgenza di episodi acuti, detti riacutizzazioni: uno ‘step verso il basso’ delle condizioni di salute, a seguito del quale la ripresa dai sintomi e il recupero della funzionalità respiratoria sono via via più lenti e difficili, a volte impossibili”.
Sappiamo che i classici sintomi associati alla BPCO sono: dispnea, tosse cronica ed espettorato cronico da ostruzione bronchiale. Il fumo delle sigarette è uno degli elementi che favorisce il peggiorare del quadro clinico della malattia. In genere presenta un doppio meccanismo: infiammazione e ispessimento delle pareti delle vie aeree insieme a un aumento della resistenza al flusso d’aria e progressiva distruzione del parenchima polmonare (enfisema), associata alla perdita di retrazione elastica del polmone. Ma la Bpco è una malattia che spesso si accompagna ad altre patologie, come le malattie cardiovascolari, respiratorie e metaboliche, soprattutto “ipertensione e diabete. Ma ci sono anche scompenso cardiaco e ictus o infarto, più gravi”.
“Pertanto, il malato di BPCO è un paziente piuttosto complesso che richiede un costante monitoraggio ed eventuale trattamento non solo delle condizioni respiratorie. Una diagnosi di BPCO dovrebbe mettere in allerta il clinico, perché spesso è un segnale di allarme per altre condizioni croniche, che devono essere trattate adeguatamente”, precisa Fabbri, mentre spesso queste “malattie concomitanti non vengono cercate e non vengono curate. La mancanza di respiro viene sottovalutata dai malati, attribuita alla propria condizione accertata”.
Per facilitare le cure dei malati cronici di BPCO con pluripatologie è stata quindi messa a punto una nuova terapia che riunisce, in un solo inalatore, tre diversi farmaci, ricorda Fabbri. I prodotti che uniscono più principi “sono il futuro”, dice Fabbri, “semplificano la vita del paziente perché gestire un armadietto dei medicinali troppo carico è difficile e anche rischioso. E, allo stesso tempo, dagli esempi che abbiamo, così si migliora l’efficacia delle cure“.
La novità dal punto di vista terapeutico è rappresentata dalla prima combinazione di tre principi attivi in un unico inalatore prodotto da Chiesi, una terapia tripla a dose fissa che unisce tre principi attivi – un antinfiammatorio corticosteroide per via inalatoria (ICS), un broncodilatatore β2 agonista a lunga durata d’azione (LABA) e un broncodilatatore antagonista del recettore muscarinico a lunga durata d’azione (LAMA) – per migliorare la qualità di vita dei malati e che li aiuta a tenere a bada quei sintomi come la stanchezza cronica, la mancanza di respiro, la dispnea e la tosse e permette anche di ridurre le riacutizzazioni della malattia.
In collaborazione con AdnKronos
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