A meno di un anno dei fiori d’arancio tra Brooklyn Beckham, primogenito di David e Victoria, e Nicola Peltz, ricca ereditiera americana, i due sposini finiscono in tribunale per fare causa alla loro wedding planner, sostenendo che l’organizzazione del loro matrimonio è stata da incubo.
Si sono giurati amore eterno lo scorso 9 aprile e il loro è stato uno dei matrimoni più chiacchierati del 2022. A 10 mesi dalle nozze hanno deciso di far causa ai responsabili dell’evento.
Brooklyn Beckham e consorte contro le wedding planner
Il primogenito di David e Victoria Beckham lo scorso 9 aprile è convolato a nozze con la ricca ereditiera americana Nicola Peltz. Un matrimonio da favola, un sì pronunciato in Florida dal costo di circa 5 milioni di dollari.
A 10 mesi dalle nozze si scopre che l’organizzazione non è stata delle migliori, pertanto i novelli sposi hanno deciso di fare causa alle loro wedding planner di fiducia e portarle in tribunale.
Dalle foto ufficiali che sono state pubblicate e vendute alla stampa sembra essere stato un evento perfetto, impeccabile: dalla scenografia floreale, alla sontuosità della villa, sino ai tavoli ricchi e imbanditi, per non parlare dei tre giorni di festa.
Lei in un abito da sposa firmato Valentino, il giovane Beckham, invece, in un completo di Dior.
I motivi della pessima organizzazione
Se dalle foto ufficiali sembrava essere tutto perfetto, in realtà non è tutto oro quel che luccica, come dice un antico proverbio. Dieci mesi dopo, le nozze più chiacchierate del 2022, quelle tra Brooklyn Beckham e l’ereditiera Nicola Peltz, spuntano i difetti della pessima organizzazione del loro evento, tanto da fare causa alle loro wedding planner.
Sarà tutto vero oppure i giovani sposi sono solamente un po’ snob e viziati? Secondo i rumors, le wedding planner Nicole Braghin e Arianna Grijalba, conosciutissime e molto apprezzate nell’ambiente, sarebbero state licenziate a poche settimane dal matrimonio.
Secondo indiscrezioni, le due avevano preso l’incarico solamente due mesi prima, perché l’agenzia precedente aveva rinunciato dopo più di 12 mesi di lavoro, per la motivazione di essere “troppo impegnata”.
I motivi che hanno fatto storcere il naso ai giovani sposini e le loro rispettive famiglie sono molteplici: dai fiori non troppo bianchi sino ai costi troppo alti e non preventivati. Il papà della sposa, Nelson Peltz, ha chiesto indietro l’acconto di 150 mila dollari, la metà della parcella pattuita per il lavoro.
L‘agenzia di eventi, invece, ha depositato una controcausa, definendo i Peltz una famiglia di “bulli miliardari”.