Brunello Cucinelli ha deciso di offrire ai suoi dipendenti una sorta di bonus cultura. Alla vigilia di Pasqua 2016, il Re del Cashmere ha radunato tutti i suoi lavoratori per annunciare l’interessante novità: ora le spese per i libri, il cinema, il teatro e le visite ai musei verranno rimborsate dall’azienda, entro un tetto di 500 euro per i single e 1000 euro per le famiglie. Per gli interessati sarà sufficiente mostrare gli scontrini delle spese.
‘Bisogna curare il corpo e l’anima’, è il motto di Cucinelli, interprete da sempre di un’idea avanguardista del mondo del lavoro. Ancora una volta ha scelto di promuovere un pensiero per certi aspetti rivoluzionario, che risponde a quelle nuove tendenze del mondo del lavoro che sembrano imporsi in maniera sempre più crescente.
Nella pratica, il celebre manager, conosciuto all’estero come portatore sano di un nuovo umanesimo, ha semplicemente interpretato le volontà dei lavoratori di oggi, sempre più alla ricerca di tempo libero, flessibilità e anche arricchimento culturale, a discapito persino di soldi e carriera.
In un contesto sociale, in cui a dominare è la ricerca della libertà dallo schiavismo imposto dai ritmi serrati del capitalismo, l’idea di un bonus cultura di Brunello Cucinelli, come si suol dire, cade proprio a pennello.
Il manager umbro ha fatto questa scelta nella piena consapevolezza del valore che rappresenta per ogni singolo lavoratore, ma anche con un secondo fine, egualmente apprezzabile: ‘Il bonus cultura contribuisce anche a incentivare la riscoperta dell’immenso patrimonio culturale e artistico italiano: perché la creatività è dove c’è bellezza’. A sostegno di queste, che sono sì belle parole, ma devono anche essere supportate da fatti concreti, ricorda: ‘Da noi, si lavora dalle 8 alle 17.30 e si fa la paura pranzo. Poi è vietato essere connessi negli orari extra lavoro. Non voglio ricevere mail o sms dopo l’orario, non posso dirvi come rispondo, e lo stesso vale per i miei collaboratori’.
E la sua non è certo una piccola azienda, si contano ben 1400 dipendenti, di cui 900 nel borgo di Solomeo (Perugia), una vera e propria isola felice, in cui sono ridotte al minimo anche le differenze reddituali tra i dipendenti: ‘Anche gli stipendi sono simili. La nostra è un’impresa classica: il lavoro dell’artigiano è duro e ripetitivo. E se io ti faccio lavorare oltre il dovuto ti rubo l’anima’.
Il re del Cashmire, nel recente passato, è stato il primo imprenditore a sollevare la delicata questione della dignità del lavoro operaio ‘oggi non adeguatamente riconosciuto e sottopagato’. Ancora una volta scende in campo per tutelare gli interessi dei suoi lavoratori, che d’altra parte costituiscono il suo bene più prezioso: sono tutti protagonisti, in maniera diversa, del successo della sua azienda.
Quello che potremmo definire l’agire etico di Cucinelli arriva da lontano: è il frutto buono degli insegnamenti di suo papà, che gli ricordava sempre: ‘Comportati bene’. Nella sua mente è sempre nitido anche il ricordo di suo padre, quando andò a fare l’operaio, perché non avevano soldi, e tornò a casa in lacrime per le umiliazioni subite. Da quel momento capì quale sarebbe stata la sua strada: lavorare con correttezza, offrendo ai suoi collaboratori rispetto e dignità.
E possiamo dire che sinora i risultati sono stati eccellenti.
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