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Lo stabilirebbe un accordo tra la Rai e Bruno Vespa. Centocinquantamila euro per pagare l’auto e l’autista del giornalista. Il motivo di tale costo? Far fede alle misure di tutela del conduttore di Porta a Porta disposte dalla Questura di Roma. A renderlo noto poco fa è il Fatto Quotidiano: il giornale avrebbe avuto modo di visionare il documento in questione e ne ha dato notizia: ‘in base a un accordo – si legge online – Viale Mazzini versa 5 mila euro al mese come quota parte del costo sostenuto dal conduttore‘. Un accordo tra il re del plastico tv e la direzione risorse umane e organizzazione dell’azienda pubblica.
Si tratterebbe di un ‘contributo per il servizio di auto‘ che rappresenta una variante contrattuale con decorrenza dal 1 marzo 2014 al 31 marzo 2016. Un accordo tra Vespa e Mamma Rai giunto in seguito all’ordinanza del Prefetto di Roma: nell’aprile 2014 ha disposto misure di sicurezza per il giornalista della seconda serata tv di Rai 1. Una spesa complessiva che ammonterebbe a circa 150 mila euro e inquadrabile per un servizio di ‘auto non protetta’.
Sempre al giornale diretto da Antonio Padellaro, la Rai ha precisato di essere obbligata ad ‘adempiere alle esigenze di protezione di Bruno Vespa’, non solo in virtù della suddetta ordinanza, ma anche in base alla conferma ricevuta dal Ministero dell’Interno. Fa quadrato il giornalista, che prende posizione: ‘In caso di tutela? Le aziende se ne fanno carico’ e precisa ‘non è la Rai che paga la prestazione. Pago io – dice – e la Rai contribuisce’.
Al momento la domanda è una. Quali sarebbero le motivazioni certe delle misure di sicurezza? A quanto pare non è dato sapere. Al Fatto, Vespa non ha dato troppe spiegazioni in proposito, si è limitato a dire: ‘Queste cose chiedetele al ministero degli Interni’, ha fatto sapere.