Se dovessero sussistere alcuni casi specifici, i possessori di partita IVA potrebbero vedersi chiusa la propria. Vediamo come e perché accade.
Non solo le partite IVA in questione potrebbero essere chiuse automaticamente ma i possessori potrebbero vedersi recapitare anche una multa salata.
Partita IVA: quale potrebbe chiudere
Se si vuole lavorare in autonomia, avviando un’attività professionale o imprenditoriale in proprio, sarà necessario aprire una partita IVA. Aprirla è molto semplice, soprattutto se ci si rivolge ad un commercialista o ai patronati e CAF.
Ciò è vero soprattutto se l’utente che decide di aprirla ha volumi d’affari non esageratamente alti.
I lavoratori autonomi che hanno scelto di aprire p.IVA dovranno seguire delle norme precise nonché una fiscalità particolare per poter aderire al campo sia amministrativo che tributario.
Quando i guadagni aumentano e cresce l’impresa di cui si è a capo, potrebbe essere necessario fare un controllo di tutte le fasi che caratterizzano l’anno fiscale e, eventualmente, apportare delle modifiche.
Parallelamente, non sempre l’apertura di una partita IVA corrisponde ad un volume d’affari soddisfacente. Ecco perché, anche (e soprattutto) le imprese individuali possono chiudere i battenti. Ciò accade soprattutto quando si guadagna poco e come prospettiva non c’è altro che chiudere.
Quando può essere chiusa
Anche se chi ha aperto partita IVA non ha avuto guadagni, per quel particolare anno solare, è necessario presentare lo stesso la dichiarazione dei redditi. Ciò dovrà essere fatto rispettando le tempistiche e i modi previsti dalle normative in vigore.
Quando si decide di chiudere la propria attività e rinunciare alla P.iva, sarà necessario fare presentazione della comunicazione relativa. Meglio ancora, procedere a farsi consigliare da un esperto, al fine di evitare errori.
Se non si dovesse presentare la propria dichiarazione dei redditi per diverse volte, l’Agenzia delle Entrate potrebbe procedere automaticamente alla chiusura di quella p.iva.
Tale informativa è stata data dal Fisco, con un comunicato, nel quale ha affermato di aver provveduto alla chiusura di tutte quelle partita IVA inattive dal 2016 al 2023.
Ovviamente, per chiudere una partita IVA, però, l’Agenzia procederà prima all’invio di una comunicazione informativa ai titolari. Questi ultimi potranno, se lo riterranno necessario, chiarire la propria posizione ed, eventualmente, procedere alla presentazione delle proprie dichiarazioni dei redditi.
Inoltre, se si tratta di soggetti che non rientrano nella categoria delle persone fisiche, l’Agenzia delle Entrate potrebbe anche chiudere anche il loro codice fiscale.
Inoltre, nel caso in cui non si presenta la dichiarazione di cessata attività, si rischiano delle multe salate che oscillano tra i 516 ed i 2.065 euro. Una multa che viene abbassata a 172 nel caso in cui dovesse essere saldata entro un mese dal suo arrivo. Quelle non pagate, invece, vanno nella cartella esattoriale.