Bruxelles mostra i muscolo contro Londra. I documenti in questione potrebbero finire davanti alla Corte dell’UE, che può imporre sanzioni multimilionarie a Londra.
Gli accordi Brexit sono sempre più difficili da sostenere per la Gran Bretagna. La Commissione europea ha avviato questo mercoledì altre due procedure d’infrazione contro il Regno Unito, per la presunta violazione dei termini concordati in relazione al commercio con l’Irlanda del Nord.
I fascicoli si aggiungono a quello aperto nel marzo dello scorso anno, che era stato sospeso fino a quando non è stato riattivato questa settimana, dopo che il governo guidato da Johnson ha presentato un disegno di legge per invalidare unilateralmente il Protocollo irlandese.
Bruxelles ora accusa Londra di aver violato gli impegni di controllo doganale, il che sta facilitando il contrabbando nell’Irlanda del Nord e l’ingresso di prodotti illegali nel mercato dell’UE attraverso l’Irlanda. “La violazione dei trattati internazionali non è accettabile”, ha affermato il vicepresidente della Commissione europea incaricato dei rapporti con Londra, Maros Sefcovic.
Bruxelles avverte che le tre procedure aperte potrebbero portare alla Corte di giustizia dell’Unione europea, che potrebbe imporre una sanzione multimilionaria a Londra o anche una grossa multa giornaliera, fino a quando il Regno Unito non rispetterà le disposizioni degli accordi per la sua uscita.
Una sanzione europea a più di due anni dalla consumazione della Brexit potrebbe incendiare i ranghi più conservatori del partito di Johnson, in particolare l’ala più euroscettica, di un partito che afferma di essersi liberato per sempre da ogni tutela comunitaria. Ma Sefcovic ha chiarito: “Non cerchiamo una vittoria politica, vogliamo solo una soluzione che funzioni”.
Il Protocollo d’Irlanda fa parte dell’accordo di uscita dall’UE, e consente alle aziende della provincia britannica dell’Irlanda del Nord, di avere un accesso praticamente illimitato al mercato dell’UE.
Al fine di evitare la collocazione di un confine tra le due parti dell’Irlanda (quella europea e quella britannica), il Protocollo prevede alcuni controlli doganali e fitosanitari che consentono il traffico transfrontaliero di merci, impedendo l’ingresso di prodotti pericolosi o illegali nel circuito del mercato europeo.
Bruxelles assicura che Londra ha violato il protocollo e ha lasciato incontrollato il commercio tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito, il che sta facilitando il contrabbando e mettendo in pericolo l’integrità del mercato unico europeo. “Il contrabbando non è un problema teorico, ma molto reale”, affermano le fonti della comunità.
“Per tutto il 2021 in Irlanda sono stati sequestrati dispositivi elettronici illegali, telefoni, sigarette, cocaina o eroina”, aggiungono le stesse fonti, che assicurano che “le somme sequestrate sono sempre state significative”.
Le pratiche di infrazione aperte questo mercoled,ì denunciano la mancanza di infrastrutture per i controlli alle frontiere, che Londra aveva promesso di costruire, e l’assenza di informazioni in tempo reale che le autorità doganali britanniche dovevano fornire a quelle europee.
In entrambi i casi è stato compiuto il primo passo, consistente in una lettera di citazione che concedeva a Londra due mesi per rispondere. Il passo successivo sarebbe un parere motivato, con accuse dettagliate contro Londra.
E se non si raggiungesse un accordo sulle possibili soluzioni, la Commissione presenterebbe una denuncia alla Corte di giustizia dell’UE, che, sulla base dell’accordo Brexit, può infliggere al Regno Unito lo stesso tipo di sanzioni che a qualsiasi partner comunitario.
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