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Economia

Bruxelles: per la Polonia un piano da 24 miliardi di euro

Bruxellles ha varato un piano da 24 miliardi di euro e 12 miliardi di euro in prestiti, per sostenere economicamente la Polonia nel suo piano di ripresa. Ma non tutti sono stati d’accordo.

Mateusz Morawiecki – NanoPress.it

La Commissione europea a Bruxelles ha dato questo mercoledì la sua approvazione al piano di ripresa per la Polonia, un gesto che doma per il momento il turbolento rapporto tra Bruxelles e Varsavia.

La Polonia, dopo mesi di scontri con la Ue, riceve corposi finanziamenti

Il via libera è stato concesso dopo una riunione del Collegio dei Commissari, gesto che rivela l’importanza della decisione, e arriva a più di un anno dalla richiesta da parte del Paese dell’Est di ricevere i fondi europei multimilionari destinati alla lotta contro la pandemia.

Il gesto del Community Executive premia la Polonia, che ha accettato di attenersi alle riforme della magistratura richieste dalla Ue, ma il voto diviso nel Collegio riflette la tensione ancora latente: due dei più potenti vicepresidenti esecutivi, Frans Timmermans e Margrethe Vestager, hanno votato contro, secondo fonti della Commissione.

Quella approvata, che deve ancora essere convalidata dal Consiglio (l’organismo Ue che rappresenta le 27 capitali), aprirebbe le porte della moneta affinché comincino a fluire 35,4 miliardi di euro tra sussidi e prestiti alla Polonia.

In cambio, il governo di Mateusz Morawiecki, che guida un Esecutivo guidato dalla formazione ultraconservatrice Diritto e Giustizia (PiS), accetta di seguire un piano che porti a una riforma della magistratura, la cui indipendenza è messa in discussione sia dalla Commissione Europea che dal Corte di giustizia dell’UE.

Il Paese polacco deve prendere provvedimenti giudiziari

Tali riforme dovrebbero entrare in vigore nel secondo trimestre del 2022, cioè quasi immediatamente, come indicato nell’allegato alla decisione dell’Esecutivo comunitario. “Valuteremo con fermezza questa compliance”, ha sottolineato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, in una comparsa dopo la riunione dei commissari europei.

ursula von der leyen – NanoPress.it

La presidente dell’Esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, ha in programma di recarsi a Varsavia questo giovedì per inscenare la sepoltura dell’ascia brandita per mesi. “Il piano della Polonia include tappe fondamentali relative ad aspetti importanti dell’indipendenza della magistratura, che sono di particolare importanza per migliorare il clima degli investimenti e stabilire le condizioni per un’efficace attuazione del piano per la ripresa e la resilienza”, ha affermato la Commissione in una nota.

Il testo spiega che Varsavia dovrà dimostrare che queste pietre miliari sono state raggiunte prima di poter effettuare qualsiasi esborso. Alcuni degli obiettivi, aggiunge, “devono essere raggiunti prima che la Polonia presenti la sua prima richiesta di pagamento”. Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, che non ha potuto essere presente all’incontro con i suoi colleghi, si è rivolto a loro attraverso una lettera in cui ha espresso “dubbi significativi” su alcuni aspetti delle tappe concordate.

“L’approvazione del Piano di ripresa e resilienza avviene in una situazione in cui in Polonia il primato del diritto Ue continua ad essere minato dalla Corte costituzionale”. Ad oggi, la Polonia era uno dei soli tre Stati membri su 27 il cui programma legato ai fondi Next Generation non era stato approvato, insieme ai Paesi Bassi (che non ha ancora presentato un piano) e all’Ungheria, che ha presentato un piano ma è ugualmente intrappolato nel gruppo di violatori dello stato di diritto agli occhi di Bruxelles.

La decisione della Commissione arriva dopo mesi di trattative complesse e l’accordo su un calendario preciso che mira, in particolare, a smantellare la controversa camera disciplinare della Corte suprema del Paese, organo onnipotente la cui attività minaccia l’indipendenza dei giudici, secondo Bruxelles.

La commissaria europea per la Giustizia, preoccupata per la credibilità della Commissione

La Corte di giustizia dell’UE ha chiesto lo scorso luglio la paralisi provvisoria di questo organismo e ad ottobre ha condannato la Polonia a pagare un milione di euro al giorno di multa fino a che non rispettasse i parametri. Per spianare la strada, la scorsa settimana la camera bassa del parlamento polacco ha votato a favore di una legge per sostituire questa camera con un nuovo organo.

Andrzej Duda – NanoPress.it

Le condizioni per ricevere i fondi dell’UE, come spiegato da Von der Leyen a ottobre, implicano anche che l’esecutivo polacco dovrebbe riformare il regime disciplinare dei giudici, e avviare un processo per reintegrare quei membri della magistratura che sono stati sanzionati dall’aula ‘controversa’. In una lettera indirizzata a Von der Leyen, la commissaria europea per la Giustizia, Vera Jourová, avverte del rischio per la “credibilità” della Commissione coinvolta nel dare il via libera al piano della Polonia e chiede chiarezza sul modo in cui la decisione viene comunicato.

“Altrimenti, potrebbe essere visto come un segno che la riforma adottata la scorsa settimana dalla camera bassa del Parlamento in Polonia ha già raggiunto il traguardo”, afferma il testo.Ci sono stati giorni, nell’autunno del 2021, in cui lo scontro tra Varsavia e Bruxelles per lo Stato di diritto e il primato dell’ordinamento giuridico comunitario sui polacchi, è stato così estremo ed elettrico da sembrare in grado di aprire crepe definitive tra la Polonia e il resto dell’Unione Europea.

Tutta quella tensione, almeno in apparenza, si allenta con il gesto di questo martedì. L’accordo arriva in un momento di dolce riavvicinamento tra Polonia e Ue, quando anche Bruxelles cerca di riaffermare l’unità dei Ventisette contro la minaccia russa, soprattutto sul fianco orientale. Da febbraio la Polonia è uno dei partner comunitari più bellicosi contro l’aggressione dell’Ucraina, paese con cui condivide un confine, ed è il partner comunitario più coinvolto nell’accoglienza dei rifugiati: ha ricevuto oltre 3,6 milioni delle persone.

Per la Polonia anche il problema del Gas russo

L’arrivo del denaro sarebbe anche un sollievo per le casse di un’economia in allerta, che è costretta a fare i conti con il mantenimento dei profughi (a marzo Varsavia ha chiesto all’UE di sostenere l’accoglienza degli ucraini con 1.000 euro al mese per persona), pur subendo il taglio del gas russo decretato unilateralmente dal colosso Gazprom a fine aprile e soffrendo di un’inflazione che ha già raggiunto l’11,4%.

López Aguilar – NanoPress.it

La recente proposta di Bruxelles di collegare gli investimenti volti alla disconnessione dell’energia russa con i fondi per il recupero, apre anche nuove possibili modalità di finanziamento, ma questo percorso richiede anche l’approvazione dei piani. Il riavvicinamento, in definitiva facilitato dalla foga della guerra nel continente, è iniziato comunque prima che la Russia invadesse l’Ucraina.

Il disgelo ha cominciato a prendere forma all’inizio di febbraio, con la visita del presidente polacco, Andrzej Duda, alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La decisione non è piaciuta molto alla commissione per le libertà civili del Parlamento europeo, che da anni segue da vicino la situazione dello Stato di diritto in Polonia.

L’eurodeputato socialista Juan Fernando López Aguilar, che presiede l’organismo, ha inviato martedì una lettera a Von der Leyen in cui manifesta la sua “preoccupazione” per “i persistenti problemi legati alla situazione dello Stato di diritto in Polonia, soprattutto in quello che ha a che fare con l’indipendenza della magistratura, nonché con la mancata applicazione di molteplici sentenze della Corte di giustizia dell’UE e della Corte europea dei diritti dell’uomo”.

Paolo Battisti

Giornalista Pubblicista dal 2013. Amo la storia e mi occupo di politica estera

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