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Solo a Roma, le buche stradali sarebbero almeno cinquantamila. Lo stato disastroso delle strade della Capitale – ma anche di tante città italiane – è un vero e proprio attentato per la circolazione automobilistica perché mette a dura prova la solidità di copertoni, cerchioni e semiassi delle nostre autovetture e motociclette.
Se il manto stradale provoca un danno a copertoni, cerchioni o semiassi, si può tentare di recuperare i soldi. Fino a qualche anno fa, l’obiettivo era complicato dal fatto che l’orientamento dominante della giurisprudenza era che il danneggiato da problemi del manto stradale come le buche, avesse l’onere di provare il danno subito, così come il fatto che era stato provocato dallo stato disastroso delle strade – e pure la colpa della Pubblica Amministrazione.
Il quadro è diventato più semplice per gli automobilisti dopo la sentenza della Cassazione 15384 del 2006. Cosa è successo? La Pubblica Amministrazione ha una responsabilità oggettiva sui beni demaniali in custodia. Ciò significa che il danneggiato deve provare il nesso di causalità tra le condizioni stradali e il danno arrecato. A questo punto, la Pubblica Amministrazione si può sottrarre alle sue responsabilità solo se dimostra che il sinistro è avvenuto a causa di un evento eccezionale – come un nubifragio – o per la condotta del danneggiato – ma spetta alla Pubblica Amministrazione l’onere di provare questo comportamento.
Attenzione perché la responsabilità oggettiva della Pubblica Amministrazione non è priva di contrappesi. Possono essere oggetto di risarcimento quelle situazioni di pericolo non facilmente visibili, mentre più è grande ed evidente la buca, più è illuminato il tratto di strada, minori saranno le possibilità di ottenere un risarcimento.
La giurisprudenza come abbiamo visto, ci viene incontro, ma non basta. Se abbiamo subito un danno a causa delle buche stradali, il primo passo da compiere è quello di procurarsi la prova di quanto è avvenuto. Una fotografia è la cosa più immediata, ma sarebbe meglio procurarsi una prova certa come il verbale della polizia municipale o stradale.
Si può anche fare a meno del verbale se ci sono testimoni del fatto – può essere sufficiente il coniuge o un parente presente sull’auto. Per dimostrare il danno subito può bastare invece la fattura del meccanico, del gommista o dell’elettrauto. Attenzione che dobbiamo anche provare di aver saldato il conto di chi ci ha riparato l’auto perché il mancato esborso potrebbe diventare una scusa dell’amministrazione per negarvi l’indennizzo.
Una volta raccolte queste prove, bisogna procedere alla richiesta di risarcimento attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno al comune che doveva gestire il tratto di strada in cui si trova la buca stradale che ci ha procurato il danno. Se la diffida è inviata da uno studio legale c’è qualche possibilità in più che venga accolta. Ma non dobbiamo farci molte illusioni. Perché nella maggior parte dei casi i Comuni tendono ad essere evasive ed arrivare alla causa. In ogni caso conviene armarsi di molta pazienza, perché i tempi per un risarcimento sono lunghi.
Se a causa delle buche stradali qualcuno riporta contusioni o altre lesioni fisiche cambia poco rispetto a quanto abbiamo scritto nel paragrafo precedente. Alle prove del danno ad auto o moto, bisogna aggiungere un’idonea certificazione per dimostrare i danni fisici riportati – come perizie medico-legali, o certificati del pronto soccorso.
Si può segnalare alle autorità pubbliche la presenza di tratti di manto stradale danneggiato e pericoloso. La denuncia può essere inviata per raccomandata A/R all’ente comunale o provinciale responsabile del tratto di strada incriminato – in particolare se vogliamo fare questa segnalazione dopo aver subito un danno, bisognerebbe farlo entro 30 giorni dall’accaduto.
La segnalazione di pericolo dovrebbe essere inviata al Comando di Polizia Municipale, al Prefetto ed al Presidente della Provincia di interesse. Bisognerebbe corredare la segnalazione con eventuali verbali e una documentazione fotografica. Si può fare una segnalazione anche al social network per il dialogo con le Pubbliche amministrazioni Decoro urbano – si possono fare segnalazioni per le strade dissestate agli atti vandalici, dalla raccolta dei rifiuti alle affissioni pubblicitarie abusive
Esistono diverse App che coinvolgono tutti i cittadini nella creazione di una mappatura dettagliata, e costantemente aggiornata, della situazione di dissesto delle nostre strade. Le principali le trovate nel seguente elenco:
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