E’ atteso a Budrio, in provincia di Bologna, Mustafa il bambino siriano nato senza arti a seguito dell’esposizione della mamma al gas nervino. Si tratta di un ritorno suo e della sua famiglia dopo nove mesi. Finalmente per lui potranno iniziare le cure.
Erano già stati accolti in Italia pochi mesi fa, in particolare a Siena nel centro Caritas ad Arbia, grazie all’interessamento di don Vittorio Giglio dell’arcidiocesi della stessa città.
Budrio: una nuova vita per Mustafa
Proprio il religioso, in seguito, pensò ad accompagnarli a Budrio, l’intento era quello di far ricevere delle cure, al bambino, tramite il Centro Protesi Inail di Vigorso.
Oggi, a distanza di nove mesi, Mustafa con la sua famiglia sono pronti per il trasferimento nella cittadina in provincia di Bologna. Sono attesi dalla comunità locale, infatti, per giovedì 8 settembre.
Il bambino nato senza arti, a seguito delle conseguenze di un attacco chimico al quale era stata esposta la mamma, oggi ha 6 anni. Finalmente insieme al suo papà, Munzir, un uomo di 35 anni anche egli senza una gamba per lo scoppio di una bomba, potranno ricevere la giusta assistenza presso il centro dell’Inail.
Il piccolo Mustafa è divenuto il simbolo della guerra in Siria. La sua notorietà in tutto il mondo è dovuta ad uno scatto del fotografo turco Mehmet Aslan, vincitore del Siena International Photo Awards 2021.
La foto che lo ritrae insieme al suo papà, aveva suscitato anche commozione e sensibilità prima in quel di Siena e poi, proprio nella comunità di Budrio. Grazie alla Caritas sono stati raccolti fino ad ora 45mila euro.
Questi fondi saranno utilizzati per le cure del bimbo e del suo papà ma anche per l’inserimento nella comunità locale, per permettere alla famiglia El Nezzel di rifarsi una nuova vita.
Un video per ringraziare tutti
Con Mustafa ed il padre Munzir ci saranno sua mamma e le due sorelline arrivate con lui in Italia più di nove mesi fa. Il trasferimento della famiglia avviene solo ora, perché come dichiarato da don Vittorgio Giglio, il covid non ha risparmiato neanche loro.
Intanto questi nove mesi passati a Siena sono serviti, comunque, ad approfondire le condizioni di salute del bimbo. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, infatti, si è occupata di osservare padre e figlio ed approfondire le loro situazioni.
Il professor Antonio Davide Barretta, direttore generale, viene ringraziato assieme a tutto il personale per il loro sostegno e con lui tutta la comunità senese. La famiglia, infatti, ha realizzato un video prima di partire per Budrio.