Bus elettrici a Londra con ricarica wireless: a breve il collaudo

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Londra sceglie i bus elettrici per combattere lo smog ed avviare un programma di trasporto sostenibile allo scopo di combattere lo smog cittadino, diventato ormai insostenibile nella capitale britannica. L’interesse per un sistema di trasporti ad impatto zero sta ormai prendendo piede in tutta Europa, e Londra non poteva certo rimanere immune, visto che le vie del centro della City risultano essere la zona più inquinata al mondo, a causa dell’alta concentrazione di biossido di azoto riscontrata dagli strumenti di rilevazione.

A partire dal 2015 inizieranno i test per questi bus ibridi che hanno come peculiarità di avere una ricarica wireless da utilizzare ad ogni fine corsa: secondo quanto dichiarato dagli addetti ai lavori, la carica della batteria dovrebbe durare per tutto il tragitto fino al capolinea, ma i bus avranno anche un motore diesel in caso di emergenza, se la batteria dovesse improvvisamente esaurirsi e smettere di funzionare. Il portavoce dell’Agenzia ai Trasporti ha spiegato ai media che questa sperimentazione sui bus elettrici servirà a capire l’idoneità di tipo di mezzo di trasporto, ovvero se è compatibile con un ambiente urbano ad alta densità di traffico come quello di Londra. Se l’esito dovesse essere positivo, l’impatto su una città così grande e popolosa potrebbe essere davvero radicale.

Va detto che nella capitale già circolano 800 bus ibridi, che diventeranno più del doppio entro il 2016, ma utilizzano quantità, seppur minime, di gasolio: con i nuovi autobus sperimentali si vuole invece raggiungere l’obiettivo zero emissioni per trasformare la City nella prima Ultra Low Emission Zone del mondo. Londra comunque non è certo la prima città europea a sperimentare un trasporto sostenibile di questa fattura: a Vienna lo scorso anno la Wiener Linien ha chiuso un accordo con l’azienda italiana Rampini per l’acquisto di autobus elettrici, ed anche a Ginevra ed in Germania sono entrati in servizio autobus elettrici che vengono ricaricati alla fermata. E in Italia? Il trasporto sostenibile è ancora più vicina alla forma dell’Utopia piuttosto che una concreta e diffusa realtà.

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