Da gennaio questa busta paga avrà un ottimo aumento ed è solo per questa categoria di lavoratori professionisti.
Ci sono degli aumenti di stipendi che riguardano alcuni dipedenti e lavoratori professionisti a partire da gennaio 2023. Una buonissima notizia, dopo un 2022 che è stato molto difficile da portare avanti per la maggior parte delle imprese. Dopo due anni di pandemia da Covid, il netto aumento di prezzi ha condotto moltissime aziende a chiudere i battenti; chi ha resistito si è trovato a dover prendere delle decisioni particolarmente spiacevoli. Ora ci sono settori che potranno contare sugli aumenti, a partire proprio dal nuovo anno che sta bussando alla porta.
Come accennato, il 2023 sarà un anno ricco di sorprese soprattutto per alcuni lavoratori e professionisti. Stiamo parlando dei rinnovo del contratto per tutti i professionisti del settore metalmeccanico e di tutti gli impianti ANPIT.
Il 30 novembre 2022 è stato firmato e poi è stata ricevuta la conferma per il contratto delle associazioni datoriali tra cui la Cisal per Metalmeccanici e Installazioni per gli impianti di Odontotecnica.
Questo nuovo contratto ha una decorrenza a partire dal 1° dicembre 2023 sino al 30 novembre 2025. Gli aumenti di stipendio sono previsti da gennaio 2023 comprensivo di indennità per le vacanze arretrata al primo stipendio: tutti gli arretrati sono di settembre – ottobre – novembre dell’anno in corso 2022.
In molti vogliono sapere a quanto ammontano i relativi aumenti in busta paga, con gli arretrati per ogni tipo di dipendente – dirigente e quadro che si avvalgono anche degli arretrati.
Per fare maggiore chiarezza:
Poi ci sono gli operatori di vendita che si suddividono in:
Come accennato la decorrenza del contratto è a partire dal 1° dicembre, con gli aumenti che verranno calcolati dal mese di gennaio 2023 solo per le categorie di cui sopra. Le indennità non saranno più erogate proprio perché già calcolate nelle retribuzioni nuove.
Dal 1° dicembre 2023 sino al 1° dicembre 2024 gli importi in busta paga avranno degli aumenti con aggiunta della perequazione. Gli importi in questo caso dovranno essere differenziati con calcoli specifici come da articolo 2 del contratto di lavoro appena sottoscritto.
Non è tutto, sempre dal nuovo anno i lavoratori potranno chiedere di versare il TFR sul Fondo di previdenza complementare con una maggiorazione dell’1% come da quota aziendale aggiuntiva.
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