Sarà molto più ricco lo stipendio del prossimo mese per coloro che sono occupati all’interno dell’amministrazione pubblica.
A partire dagli insegnanti fino agli operatori della sanità, a dicembre ci saranno gli arretrati di ben 50 mensilità. Sarà molto difficile però continuare a mantenere queste cifre anche durante gli anni a venire. Infatti, in base a ciò che afferma il Nadef, si avrebbero bisogno di 16 miliardi di euro.
Il mese di dicembre sarà alquanto positivo per tutti i due milioni di dipendenti dell’amministrazione pubblica.
Infatti, grazie all’accordo che è riuscito a sbloccare tutti gli arretrati maturati dal 2019, lo stipendio sarà abbastanza sostanzioso.
E questo ciò che accadrà ai dipendenti della sanità, agli enti locali, ai dipendenti scolastici e a coloro che lavorano nelle camere di commercio.
Da questa situazione però sono esclusi gli impiegati delle Agenzie fiscali e dei Ministeri e giù in quanto il loro contratto era già stato rinnovato durante la prima metà del 2022.
Uno sblocco che è avvenuto il 16 novembre attraverso la firma all’Aran, ossia l’agenzia negoziale per il personale delle Funzioni locali.
Attraverso questa misura c’è stato un aumento medio che da 100,27 euro lordi arriva a 117,53 euro. Si tratta di un comparto che comprende diversi lavoratori tra cui anche il personale impiegato nelle scuole comunali e i vigili urbani.
A quanto ammontano quindi gli aumenti che il personale pubblico vedrà nel mese di dicembre?
Per quanto riguarda il livello più basso del personale ausiliario che comprende dalla classe A1 alla A6, gli stipendi mensili vedranno un aumento da 56,1 al mese a 61,4 euro mentre otterranno anche l’arretrato, una cifra che parte da un minimo di 1.210 euro fino ad un massimo di 1.324,43 euro.
Andando più avanti di livello, ossia inoltrandosi nelle classi B della pubblica amministrazione, gli aumenti passeranno da 59,3 al mese a 69,99 euro. Gli arretrati quindi si aggireranno tra i 1.278,59 ad un massimo di 1.506,71 euro.
Per quanto riguarda la classe B, all’interno della quale ci sono gli incarichi di alta importanza e responsabilità e che quindi hanno bisogno di una formazione e di un’esperienza professionale molto più vasta, l’aumento passa da 66,9 a 77,5 euro mensili. Per quanto riguarda gli arretrati che si riceveranno una tantum, si parla di cifre che si aggirano tra il 1442,37 a i 1670,91 euro.
Nella classe C, in cui è possibile trovare i vertici del personale pubblico non dirigente insieme ai dirigenti, l’aumento passa da 72,8 al mese a 104,28 euro al mese. Gli arretrati anche in questo caso sono abbastanza sostanziosi in quanto si parte da un minimo di €1.569,21 ad un massimo di 2.251,62 euro.
In base a ciò che afferma il Sole 24 Ore, l’ultima busta paga del 2022 sarà molto più alta proprio perché ci sono tutti questi arretrati da riscuotere.
Infatti, a partire dalla posizione più bassa che prevede un aumento di 1.210 euro fino a quella più alta in cui l’aumento massimo è di 2.252 euro, il mese di dicembre sarà molto fruttuoso per i lavoratori dipendenti.
In poche parole, il compenso dell’ultimo mese dell’anno sarà tre volte più alto se paragonato a quello di novembre.
Si tratta di un aumento che va ad interessare ben 430.000 dipendenti appartenenti agli enti locali a cui vanno poi ad unirsi 1,23 milioni di insegnanti insieme a 550 mila operatori che operano nella sanità.
Sul Sole 24 Ore è possibile leggere quando segue, “il totale cresce per le due nuove indennità agli infermieri (da 62,81 a 72,79 euro al mese, con arretrati fra 1381,82 e 1601,38 euro) e agli altri ruoli sanitari (“tutela del malato”, da 35,46 a 41,1 euro al mese, con arretrati fra 780,12 e 904,2 euro) dal nuovo contratto: indennità che arrivano a 175 euro medi mensili”.
Dopo aver risolto la questione rimasta aperta dal 2019, ciò che si deve capire è se anche negli anni a venire sarà possibile mantenere gli stessi salari.
Infatti, in base a quanto afferma il Nadef, per continuare verso questa direzione saranno necessari ben 16 miliardi che per il momento non sembrano essere disponibili.
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