A partire dal prossimo anno ci sono molte novità attese per i lavoratori dipendenti: ecco cosa cambia a partire dall’anno 2024.
La riforma fiscale e la decontribuzione impatteranno sulla busta paga dei lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato. Tali mutamenti sono volti a fare percepire un netto in busta paga di importo più elevato. Ciò consente ai lavoratori di poter fare fronte ai continui rincari ed all’inflazione che connota l’attuale scenario macroeconomico. Il tutto sarà discusso in aula in data 10 luglio. A partire dal prossimo anno ci sarà la riduzione da 4 a 3 aliquote Irpef, anche se è necessario attendere la prossima Legge di Bilancio che renderà definitiva ogni decisione in merito alla riforma fiscale. Oltre alla riforma tributaria si attendono altre novità, che andranno ad impattare sulla busta paga.
Ad impattare sul netto in busta paga dei lavoratori dipendenti è la riforma fiscale, che dovrebbe prevedere la riduzione degli scaglioni Irpef da 4 a 3. Con la riforma fiscale si punta a garantire l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione tributaria. È garantita la semplificazione e la razionalizzazione del sistema Irpef. Per le imprese è prevista la riduzione dell’Ires per chi assume nuove risorse umane. Inoltre, ci sarà una riduzione dell’Irap.
Il Tesoro sottolinea:
“Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva”.
Spunta l’ipotesi della flat tax al 15% da applicare su premi produttivi, straordinari e tredicesima mensilità per chi ha redditi di importo inferiore ai 20mila euro. Le imposte devono crescere in modo graduale al crescere del reddito del lavoro dipendente.
Il prossimo anno è confermata la riduzione dei contributi previdenziali dovuti mensilmente dal lavoratore dipendente. La decontribuzione consente di aumentare il netto percepito in busta paga. Per il corrente anno lo sgravio contributivo è pari a 2 punti percentuali per i redditi di importo inferiore ai 35mila euro e di 3 punti percentuali per i redditi di importo inferiore ai 25mila euro. A partire dal mese di luglio fino alla fine dell’anno la percentuale di riduzione sarà aumentata di oltre 4 punti percentuali per uno sgravio complessivo di sei o sette punti percentuali, a seconda dei casi. Il nuovo taglio del cuneo contributivo previsto dal decreto Lavoro, che avrà effetto fino alla fine dell’anno, ma che il governo punta a renderlo strutturale.
La Legge di Bilancio 2023 sottolinea:
“La riduzione della quota contributiva a carico del lavoratore, per il periodo di paga da luglio 2023 a dicembre 2023, potrà operare distintamente sia sulla retribuzione corrisposta nel mese, sia sull’importo della tredicesima mensilità corrisposta nel mese di competenza di dicembre 2023.”
Il massimale della tredicesima deve essere riparametrato al numero di mensilità nelle ipotesi di inizio e cessazione del rapporto lavorativo.
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