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E’ uno dei saggi più venduti del momento, C’eravamo tanto amati, il libro in cui Bruno Vespa propone un affascinante excursus sulla storia del costume italiano. Un viaggio attraverso i cambiamenti che hanno rivoluzionato la vita quotidiana del Belpaese, toccando quegli ambiti che hanno trasformato il modo di essere degli italiani: la cucina, il mondo del lavoro, l’amore, le vacanze, la musica e il cinema, l’economia e, dulcis in fundo, ovviamente la politica. Una ‘ricognizione’ del passato che il giornalista-scrittore tra i più noti della televisione propone per guardare al futuro con speranza, un testo che è ‘un invito all’ottimismo’ considerando la ‘grande e bella storia’ sociale che noi italiani abbiamo alle spalle.
In libreria per Mondadori – e, complici le festività natalizie, tra i titoli più venduti del momento – il nuovo libro di Bruno Vespa è un ‘saggio leggero’ sui cambiamenti che hanno interessato la vita quotidiana degli italiani nel secolo appena trascorso, un secolo, spiega lo stesso autore nel commento al testo, che è ‘quello in cui sono nato, cresciuto, maturato. Quello in cui sto invecchiando’. Accanto alle vicende italiane che hanno fatto la storia, infatti, scorre in parallelo la vita del giovane Vespa, nato a L’Aquila nel ’44 e trasferitosi nella capitale nei primi anni Sessanta.
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Col sottotitolo di Amore, politica, riti e miti. Una storia del costume italiano, C’eravamo tanto amati, dunque, è un libro che analizza le trasformazioni che hanno cambiato il modo di vivere degli italiani, dalla rivoluzione sessuale dei favolosi anni Sessanta, alle canzoni malinconiche di Nilla Pizzi sostituite dalla spregiudicatezza di testi come Je t’aime… moi non plus – il singolo, cantato da Serge Gainsbourg e Jane Birkin, fu pubblicato in Italia nel ’69, ma a causa del testo giudicato ‘scandaloso’ subì la censura della Rai. Non solo. Il popolare conduttore di Porta a Porta spiega anche in che modo sono cambiati gli italiani nei confronti dell’amore, del corteggiamento e del matrimonio, in un interessante confronto col passato da cui si evince come i messaggini abbiano ampiamente sostituito le lettere d’amore e come i matrimoni, che duravano per sempre, non superano, oggi, i 16 anni di vita. E ancora, le nuove ‘dinamiche’ di corteggiamento, l’invasione (e la pericolosità) di internet, i treni dell’Alta Velocità e i voli low cost, gli stipendi stravolti dall’avvento dell’euro e gli italiani emigranti di una volta sostituiti oggi dai tantissimi ‘cervelli in fuga’. Non manca ovviamente la parte dedicata alla politica attuale spiegata attraverso una serie di ‘conversazioni’ che l’autore intrattiene con i personaggi più influenti di oggi, da Renzi a Salvini, da Di Maio a Berlusconi.
C’eravamo tanto amati, insomma, è un libro in cui Bruno Vespa ripercorre – tra ottimismo, speranza e nostalgia – il passato della nazione, riflettendo sugli errori degli italiani e sul modo di ritrovare quella energia e quella fiducia che, nel Dopoguerra, diede la spinta decisiva per compiere il cosiddetto ‘miracolo economico’. Può accadere anche nel delicato momento storico che viviamo? Chissà, la parola ai lettori.
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