Sono mesi che la indossiamo: la mascherina è purtroppo entrata a far parte della nostra quotidianità. Il rischio di non essere protetti o di incappare in multe salate se non la si indossa, ci impongono di utilizzarla ancora finché non torneremo alla normalità. Le mascherine più efficaci sono quelle con filtro e certificate CE, proprio come quelle in vendita presso il negozio virtuale del portale benessere Tantasalute.it (che potete vedere cliccando sull’immagine sotto).
Ma anche un oggetto così semplice, destinato al solo uso di ridurre il rischio di contagio, si evolve e diventa smart. Donut Robotics, una start up giapponese esperta in robotica, ha infatti trasformato le semplici mascherine in traduttori simultanei, capaci di destreggiarsi con ben otto lingue: inglese, cinese, spagnolo, francese, coreano, thailandese, vietnamita e indonesiano.
Come funziona C-Face Mask?
C-Face, questo il nome della particolare mascherina, era già allo studio prima dell’emergenza Covid, ma dopo la pandemia l’interesse nei suoi confronti è comprensibilmente cresciuto molto.
Questa mascherina è in plastica bianca e si applica sopra una normale mascherina chirurgica, per poi collegarsi allo smartphone tramite bluetooth. Questo “indossabile” non solo traduce: è anche in grado di trascrivere (e tradurre) le parole pronunciate, di fare e ricevere chiamate telefoniche e di amplificare la voce di chi parla.
Quando sarà disponibile?
Quello di C-Face è un progetto che piace: in soli 37 sono stati raccolti 28 milioni di yen (circa 225.000 euro) tramite un sito di crowdfunding. I primi 5.000 pezzi dovrebbero essere disponibili in Giappone a settembre ad un prezzo di circa 35 euro, ma anche Cina, Europa e Stati Uniti si sono mostrate interessate al progetto. Il servizio di traduzione, invece, sarà disponibile tramite app, pare tramite un abbonamento mensile.
Le altre mascherine smart
Ci sono altre mascherine smart che sembrano pronte ad arrivare sul mercato. Una di questa è la mascherina Aeri di Huami, realizzata in materiale plastico trasparente, che consentirà di riconoscere facilmente il volto delle persone. Non è la sua unica particolarità: Aeri, infatti, si igienizzerà da sola nella sua parte interna grazie a luci ultraviolette integrate che si attivano collegando la mascherina ad un alimentatore USB. Sarà inoltre dotata di filtri rimovibili N95 e avrà una serie di accessori aggiuntivi, come una ventola per migliorare la respirazione.
Xiaomi aveva invece già in progettazione Youpin F95, una maschera per i bambini che è un vero e proprio wearable, dotato di una serie di sensori che gli permettono di raccogliere e memorizzare informazioni utili, come ad esempio quelli relativi alla respirazione di chi la indossa o all’inquinamento dell’aria.
Non essendo progettata in maniera specifica per prevenire il rischio di contagio da Coronavirus, questa mascherina prevede solamente filtri integrati che isolano rispetto agli agenti esterni. Al momento si tratta solo di un brevetto, ma il brand ha intenzione di concretizzarlo quanto prima.
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