Un regalo di Natale a scoppio ritardato per i cacciatori, che lascia perplessa invero gran parte dell’opinione pubblica locale: la nuova legge regionale sulla caccia in Veneto prevede infatti forti multe per chi disturba l’attività venatoria. Sì avete letto bene, invece di formulare disincentivi di natura economica e sanzionatoria per chi, armato di doppietta, commette piccole e grandi illegalità, il presidente Zaia e la sua giunta ha fatto passare la proposta del consigliere Berlato che anche agli occhi dei più ingenui e sprovveduti pare un enorme regalo alla lobby dei cacciatori, che godono di sempre minor favore, in Veneto come nel resto del Paese. Ma nonostante il parere contrario di gran parte dei cittadini locali, la caccia in Veneto potrà godere dalla fine di gennaio di una protezione che non ha pari altrove nel Paese.
Entrerà in vigore tra 15 giorni la legge regionale n.1/2017 denominata ‘Norme regionali in materia di disturbo all’esercizio dell’attività venatoria e piscatoria’ che prevede sanzioni da 600 a 3600 euro per chi turba, disturba o molesta i cacciatori. È molto duro il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, il quale accusa il collega promotore della norma Berlato, in quota Fratelli d’Italia – An, non solo di aver fatto un enorme favore alla lobby dei cacciatori a dispetto delle petizioni e delle iniziative di protesta manifestate nei mesi scorsi contro la norma, ma anche di tentare maldestramente di correre ai ripari con multe anche per i cacciatori che sparano vicino valle case in violazione della fascia di sicurezza dei 100 metri annunciate dallo stesso Berlato: ‘È una tattica dilatoria, un’ulteriore furbata perché potrebbe essere utilizzata nella possibile fase di interlocuzione col governo, prima di una possibile impugnazione davanti alla Corte Costituzionale della multa di 3600 euro per chi turba la caccia. Ciò perché è evidente la sproporzione della sanzione e disparità di trattamento dei cittadini: attualmente un cacciatore che abusa dell’arma a meno di 100 metri dalle case paga una sanzione da 206 euro contro i 3600 massimi della norma in questione. Credo si tratti dello specchietto per allodole per calmare gli animi degli arrabbiatissimi cittadini dei veneti‘.
Molte Regioni hanno indubbiamente un atteggiamento ambiguo nei confronti della caccia, da un lato fissano limiti severi sulla scorta delle direttive nazionali e internazionali, ma poi creano escamotage come preaperture rispetto alla stagione ufficiale, senza contare altre norme che hanno condotto alle diverse procedure di infrazione che il nostro Paese ha ancora aperte davanti alla Commissione europea. Tuttavia un provvedimento di questa natura ha suscitato perplessità persino nella Federcaccia, la sigla che riunisce gli amanti delle doppiette in Italia: una legge, conclude il consigliere Zanoni, che guarda ‘agli interessi di una minoranza di una minoranza, quella dei cacciatori in deroga che sostengono Berlato, a spese della stragrande maggioranza dei veneti‘. Facile prevedere che la normativa verrà impugnata davanti alla Corte Costituzionale: ma fino a quel momento guai a chi disturba un cacciatore, pena un salasso economico non indifferente.