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Cronaca

Cadavere mutilato a Genova, fermati due egiziani

Un caso macabro quello del cadavere senza testa né mani trovato a Genova alcuni giorni fa, oggi il fermo di due egiziani.

Santa Margherita Ligure – Nanopress.it

La Procura ha disposto il fermo dopo aver analizzato gli elementi raccolti in questi giorni dalle forze dell’ordine, che dopo poche ore già avevano capito che il ragazzo era stato ucciso da un punteruolo. Allora le indagini si sono focalizzate nella direzione dell’omicidio, dopo una fase iniziale in cui sono state fatte varie ipotesti, fra cui quella che poteva essere rimasto ucciso in seguito allo scontro con l’elica di un motoscafo o un’altra imbarcazione.

Due fermi a Genova

Continua a far parlare il caso del macabro ritrovamento alcuni giorni fa del cadavere nelle acque antistanti il porticciolo di Santa Margherita Ligure. Si tratta di un ragazzo di 19 anni di origini straniere, che stando a quanto accertato dalle forze dell’ordine, sarebbe stato trafitto da un punteruolo e poi la salma, gettata in acqua dopo l’amputazione di testa e mani.

Forse con queste espediente il colpevole pensava di farla franca, invece le indagini hanno portato a individuare due persone come le responsabili di questo delitto. Ci è voluto un po’ ma alla fine sono emersi due nomi, per cui la Procura ha emesso oggi il decreto di fermo.

Sono Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani, cittadini di origine egiziana che avrebbero compiuto l’omicidio, per cause ancora da chiarire, nella notte fra lunedì 23 e martedì 24 luglio. Poi il corpo è stato trasportato dalle correnti marine fino al ritrovamento, il giorno seguente, da parte di un diportista che si trovava a bordo di un tender per accompagnare il personale di servizio verso uno yacht.

L’allarme alla Guardia Costiera ha fatto partire le indagini e poi il caso è arrivato sul tavolo della Procura di Genova, che lo ha seguito con attenzione. Potrebbe essere una svolta la decisione arrivata nella tarda serata di ieri dopo l’interrogatorio durato oltre sei ore ai cittadini egiziani che abbiamo appena citato.

Guardia Costiera – Nanopress.it

La vittima si chiamava Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla e di lui sappiamo che era stato ospite di una comunità per giovani stranieri a Genova, struttura che poi aveva lasciato alcuni mesi fa al compimento dei 18 anni di età.

Secondo gli inquirenti la vittima è stata colpita al cuore con un punteruolo, colpo che gli è stato fatale e lo ha ucciso, probabilmente dopo alcuni minuti di agonia. Dopo aver ucciso il giovane a Lavagna, i presunti assassini avrebbero poi reciso di netto le mani e la testa, poi lo avrebbero gettato in mare per disfarsene e allo stesso tempo indirizzare gli inquirenti sulla pista dell’incidente in acqua, cosa che in effetti era stata presa in considerazione subito dalle forze dell’ordine.

Poi però è emerso ben chiaro cosa fosse successo e a testimoniarlo la ferita importante all’altezza del cuore, quella fatale. Ora sono in corso gli interrogatori per stabilire con chiarezza la dinamica della morte e ricostruire i momenti prima del fatto.

Il ritrovamento

Il corpo del ragazzo è stato trovato il 24 luglio senza mani e senza testa, come in un macabro film dell’orrore che però di finto non ha nulla. È successo tutto veramente e il caso in pochi minuti ha fatto il giro del web sebbene non si conoscessero particolari dettagli.

La Guardia Costiera, dopo la segnalazione, si è attivata per recuperare il cadavere a largo di Santa Margherita Ligure e poi trasportarlo in obitorio per accertamenti. Qui il medico legale ha capito che la salma era rimasta in acqua diverse ore prima di essere avvistata, poi ha evidenziato la ferita al cuore ma successivamente sono spuntati altri elementi che hanno aiutato a ricostruire la cosa.

Poco dopo infatti, in due momenti diversi, sono state trovate a Chiavari entrambe le mani del giovane, attribuite a lui con le analisi del Dna. La sinistra è stata trovata alla foce del torrente Entella e l’altra in diverso tratto del litorale.

Come dicevamo, in un primo momento i sospetti erano quelli dell’incidente in mare, mentre successivamente è apparso chiaro come si trattasse di un omicidio con evidenti tentativi con cui gli aggressori hanno cercato di eliminare quello che poteva ricondurre i carabinieri a loro, sperando forse che quel corpo non avrebbe mai raggiunto la terraferma ma fosse andato perduto nelle acque. Invece sono stati rintracciati e le accuse sono pesantissime, come omicidio e soppressione di cadavere.

Il 19enne è stato identificato proprio grazie alle mani, mentre della testa ancora nessuna traccia. Era arrivato nel nostro Paese nel 2021, infatti era fotosegnalato e negli archivi delle forze dell’ordine c’erano le sue impronte, ma da queste non sono emersi precedenti penali a suo carico.

Carabinieri – Nanopress.it

Era incensurato ma non abbiamo invece notizie sulla fedina penale di queste persone e nemmeno i rapporti che intercorressero fra loro. La loro posizione è al vaglio degli inquirenti, che intanto in questi giorni hanno ascoltato in caserma gli amici del ragazzo che sarebbe diventato 19enne il prossimo ottobre.

Gli agenti stanno anche analizzando il suo cellulare per ricostruire gli ultimi giorni di vita tramite i messaggi e le telefonate, fra l’altro un aiuto importante potrebbe arrivare dai parrucchieri dove lavorava, i suoi colleghi infatti potrebbero essere gli ultimi forse ad averlo visto in vita. Si divideva fra un salone nel centro storico di Genova e uno a Sestri Ponente.

Fra i testimoni è stato ascoltato dal nucleo investigativo di Genova e dalla compagnia di Santa Margherita Ligure, che collaborano nelle indagini, anche il fratello, arrivato dalla Lombardia. “Non lo sentivo da una settimana, sono senza parole” ha detto senza credere che un giovane lavoratore onesto come lui possa aver fatto una fine orribile. Cosa è successo veramente e perché questa crudele esecuzione?

 

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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