I genitori hanno vinto il ricorso al Tar, dopo la bocciatura della figlia. Secondo quanto emesso dal verdetto dei giudici, la studentessa non sarebbe stata valutata in ragione del disagio subito a causa degli atti di bullismo subiti. La madre aveva segnalato alla scuola già lo scorso ottobre, nel 2021, i primi atti di bullismo.
Una deroga ad personam visto il disagio e la situazione subita dalla ragazza. E’ il verdetto dei giudici del Tar che hanno consentito alla giovane di passare comunque l’anno scolastico. I fatti si sono volti a Cagliari, dove una giovane studentessa era stata bocciata a causa delle troppe assenza. E questo nonostante il suo ottimo rendimento.
Le assenze però avevano portato i professori alla decisione di rimandare la studentessa, che aveva collezionato 342 ore di assenza in un anno. La giovane però, è emerso che avrebbe evitato le aule della sua scuola per stare alla larga da chi la stava bullizzando.
Una sconfitta, è proprio il caso di dirlo, del sistema. Se una giovane che deve far fronte a tali difficoltà viene in un primo momento addirittura sanzionata, salvo poi rimessa in corsa grazie all’ennesimo ricorso.
Stavolta un ricorso però importante, visto che i giudici hanno dimostrato il disagio della ragazza, facendola di fatto promuovere nonostante le assenza.
L’istituto di Cagliari ha dunque annullato il provvedimento dopo il verdetto dei giudici sardi, i quali hanno ammesso alla classe successiva della terza media la giovane, ordinando un nuovo scrutinio nel giro di due settimane.
Nel dettaglio, la decisione è stata quella di una deroga ad personam, visti e conclamati i fatti di carattere denigratorio nei confronti della studentessa, che ha ripetutamente subito atti di bullismo a scuola.
I voti della ragazza inoltre erano ben oltre la media, e il suo rendimento scolastico era stato eccellente. In maniera “contraddittoria” riconosciuto dai docenti, sostiene il tribunale regionale, che ha sottolineato le medie alte del primo quadrimestre della ragazza, ossia due 10/10, ben sette 9/10 e tre 8/10, con una media complessiva di 8,9. Lo rende noto il quotidiano L’Unione Sarda.
A proposito di sconfitta del sistema, la madre aveva già segnalato lo scorso ottobre – nel 2021 – ai docenti i disagi della figlia. I responsabili dell’istituto erano dunque a conoscenza addirittura dei messaggi (più di 300) ricevuti dalla giovane dalle compagne. Il consiglio di classe quando ha valutato la bocciatura, ha anche avuto in possesso le valutazioni psicologiche sulla ragazza del distretto socio sanitario. Un quadro congruo e compatibile con le lamentele della famiglia.
Il disagio della giovane non è stato assolutamente valutato, e questa è la parte probabilmente più triste per il nostro sistema scolastico. Che ha bocciato un’eccellente studentessa, per le troppe assenze, nonostante fosse stato in possesso di tutti gli elementi per valutare il non riuscito inserimento nella classe dell’adolescente.
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