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Cronaca

Cagliari, ristorante costretto a chiudere: “Maxi bolletta da 13.900 euro”

Bolletta a dir poco salata quella che ha ricevuto un ristoratore. Una spesa di 13.900 euro che ha messo con le spalle al muro il ragazzo che ha dovuto prendere necessariamente l’amara decisione di abbassare per sempre la saracinesca.

Aumento energia elettrica- Nanopress.it

È questa la storia-denuncia del proprietario di un ristorante il quale ha affermato: “Ci avete lasciato in mutande”.

L’ennesima vittima del caro bollette

Molti sono gli italiani che stanno facendo i conti con l’aumento costante dell’energia elettrica. C’è chi però non riesce a pagare più le spese necessarie per tenere aperta un’attività, essendo così costretto a buttare tutto il lavoro fatto fino ad oggi.

E questa è la storia di un ristorante situato nel quartiere di Marina, a Cagliari, il Sa’ Pischera. Il proprietario si è trovato costretto a buttare all’aria i sacrifici fatti fino ad oggi, comunicando a tutto il quartiere e al popolo del web cosa stesse per accadere.

Ha infatti voluto annunciare in un modo insolito la sua decisione di chiudere l’attività a causa della spesa eccessiva dell’energia elettrica.

Per farlo ha scelto di appendere alla porta del ristorante un paio di mutande insieme ad un comunicato che si è diffuso a macchia d’olio in tutto il web.

La foto che ha fatto il giro del web

Purtroppo oggi la situazione è questa: le bollette dell’energia elettrica sono arrivate ad un aumento record pari al 400%.

Un conto salato che ha costretto molti italiani ad abbandonare i propri progetti di vita in quanto non sono più in grado di sostenere le spese.

E questo è ciò che è successo ad un ristorante di Cagliari: “da oggi chiudiamo. 6 famiglie a casa.”

Contatori- Nanopress.it

E’ questo l’annuncio pubblicato sul web insieme ad una foto che è stata condivisa migliaia di volte. Il tutto è partito sulla pagina Facebook del ristorante stesso, un post che dovrebbe far riflettere molti su quanto sta cadendo.

L’immagine in questione ritraeva un paio di mutande appese alla serranda abbassata del locale insieme ad un cartello in cui era scritta la motivazione della chiusura «Sa’ Pischera chiude. 6 famiglie a casa. Riapriremo? Forse. Quando? Non lo sappiamo».

Ma qual è stata la motivazione che ha spinto il ristoratore a prendere tale decisione? La colpa ovviamente da attribuire all’ultima bolletta elettrica giunta all’indirizzo del ristorante, una cifra da capogiro che l’imprenditore ha deciso di rendere pubblica.

Per farlo ha scelto di mettere a confronto le spese del mese di giugno- agosto del 2021 con quelle dello stesso periodo ma del 2022.

Lo scorso anno la bolletta arrivata era di 3.900 euro, una cifra abbastanza lontana da quella che si è trovato costretto a pagare nell’ultimo periodo, ossia di 13.900 euro. L’imprenditore ha voluto ringraziare in modo ironico l’Enel «Grazie Enel per averci lasciato in…” una frase che si completa proprio con la presenza delle mutande appese sotto.

Il comunicato della chiusura

A malincuore il ristoratore si è trovato così costretto ad abbassare la saracinesca e a salutare tutti i clienti attraverso un post su Facebook: “Ciao a tutti gli amici di Sa’ Pischera”.

Egli inoltre continuano affermando che, a malincuore, sono stati costretti a prendere questa decisione e ad abbassare la serranda così da prendersi un periodo di riflessione e capire in che modo muoversi. “Dovremo riflettere su cosa e come fare per poter continuare a lavorare.”

Bolletta da pagare- Nanopress.it

L’imprenditore inoltre racconta che, nel momento in cui ha scelto di aprire questo locale, prese la decisione di utilizzare delle attrezzature a induzione così che il locale potesse essere il più sicuro possibile.

Una scelta che però fa a pugni con la situazione di oggi. Purtroppo una cosa è certa: l’imprenditore non è in grado di continuare ad andare avanti se è costretto a pagare delle bollette aumentate del 400%.

In ogni caso non ha intenzione di gettare la spugna, al punto da affermare di aver intenzione di inventarsi qualcosa proprio perché il suo lavoro fatto fino ad oggi non può essere buttato all’aria in questo modo.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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