Chi lo ha detto che a 40 anni bisogna smettere di giocare a calcio? Francesco Totti è probabilmente l’esempio migliore che di come si possa restare atleti pure a questa età, ma in giro per il mondo ci sono altri esempi di chi non ne vuole proprio sapere di appendere gli scarpini al chiodo. In Italia, d’altro canto, abbiamo un ex portiere che ha dimostrato di poterci stare ancora bene, tra i pali, addirittura a 44 anni e 38 giorni: Dario Ballotta. Scese in campo a difendere i pali della Lazio, era il 2008.
Magno Alves (13 gennaio 1976)
Ruolo attaccante, nazionalità brasiliana. Gioca nel Fluminense dal 2015 ed è il nono giocatore più prolifico di sempre nella storia del club, con 124 gol. E’ il terzo marcatore in attività di tutti i tempi, dietro a due mostri sacri come Cristiano Ronaldo (539) e Leo Messi (506), con 437 segnature. Un girovago, avendo militato pure in Giappone, in Arabia e nel Qatar. Continua a giocare per passione, certo, ma anche per un altro motivo: “Lo faccio per la mia famiglia. Voglio scrivere la storia, voglio che i miei figli da grandi sappiano cos’ha fatto il loro papà”.
Zè Roberto (6 luglio 1974)
Ha 42 anni, ma ancora non si è ritirato. Sta aspettando dicembre, quando finirà il campionato, per annunciare che forse anche per lui è venuto il momento di dedicarsi ad altro. Il centrocampista brasiliano gioca nel Palmeiras, di cui è anche capitano. E’ conosciutissimo pure in Europa, avendo vestito le maglie del Real Madrid, del Bayern Monaco e del Bayer Leverkusen. E’ su un campo di calcio da quando di anni ne aveva solo 19. “Ho un figlio di 16 anni e vorrei vederlo di più, anche perché vuole proseguire gli studi universitari all’estero. Sono, però, ancora molto motivato a dare tutto me stesso per questo club”. Come si dice in questi casi? Fino alla fine.
Sebastian Abreu (17 ottobre 1976)
Un altro sudamericano che a breve entrerà nella categoria degli .anta. L’uruguayano è alla 22esima stagione da giocatore a tutti gli effetti. Adesso ‘El Loco’ si trova in El Salvador, con la maglia del Santa Tecla. Ha girato quattro continenti, vissuto in 10 Paesi e minaccia da vicino quello del portiere Lutz Pfannenstiel, che di Stati ne ha ‘vissuti’ 13. Ben 187 volte ha fatto esultare i tifosi, pure in Nazionale, dove ha totalizzato 70 presenze e 26 reti. Ai Mondiali del 2010, in Sudafrica, portò l’Uruguay in semifinale con un ‘cucchiaio’ su rigore contro il Ghana.
Gabor Kiraly (1 aprile 1976)
A 40 anni compiuti, il portiere ungherese gioca ancora con l’Haladas. Tra club e Nazionale, ha giocato più di 750 partite da professionista. E detiene pure un record: è il giocatore più anziano ad aver giocato in un Europeo, l’ultimo in Francia. Impossibile non notarlo, non fosse altro che per la tuta indossata in campo al posto della classica maglietta con pantaloncino. Sui social network ha fatto tendenza: c’è chi ha vestito la Tour Eiffel con i suoi pantaloni e chi, allo stadio, ha portato i pantaloni della tuta al posto di uno striscione. Un monumento.
Olexsandr Shovkovskij (2 gennaio 1975)
Un altro portiere ultraquarantenne che ancora si diverte a giocare. E’ il giocatore più vecchio della Champions League, veste la maglia della Dinamo Kiev dal 1994/95 ed è stato titolare inamovibile dell’Ucraina fino al 2012, quando si è ritirato dopo gli Europei in casa. Una carriera da leader: c’era lui in porta, nel 1995, quando la Dinamo di Shevchenko batteva 4-0 il Barcellona al Camp Nou. C’era lui, il 13 settembre 2016, contro il Napoli in Champions. Il 31 dicembre gli scade il contratto, ma non è escluso il rinnovo.
Thomas Sorensen (12 giugno 1976)
Ha compiuto 40 anni da poco il portiere danese. Nel suo Paese, è una leggenda. Fino all’anno scorso difendeva la porta dello Stoke City, in Premier League. Prima, aveva vestito pure le maglie di Sunderland e Aston Villa. Per tornare a fare il titolare, ha scelto da svincolato di andare a giocare nel Melbourne. Con la Nazionale del suo Paese, qualcuno lo ha paragonato a Gigi Buffon. In Australia, si sta togliendo altre soddisfazioni e per ora non c’è all’orizzonte il ritiro.
Shay Given (20 aprile 1976)
Da un portiere all’altro, da un mito all’altro. Insieme a Robbie Keane, è un’icona del calcio irlandese. Ha iniziato la sua carriera in Scozia, nel Celtic, ma poi ha giocato sempre nella Premier inglese, dove per dodici anni consecutivi ha difeso i pali del Newcastle. Trasferitosi al Manchester City, l’avventura non è delle migliori, quindi c’è il trasferimento all’Aston Villa, dove gioca prevalentemente nelle coppe nazionali. Infine, ecco lo Stoke City, che ha sostituito un numero uno d’esperienza con un altro.
Cedric Barbosa (6 febbraio 1976)
Corre ancora come un ragazzino in Francia, con l’Evian. L’anno passato ha disputato 30 partite. E’ un calciatore tutta grinta e cuore, che a centrocampo si fa sentire. Sempre l’anno passato, è riuscito pure a fare gol al grande Paris Saint Germain di Zlatan Ibrahimovic ed Edinson Cavani. Insomma, dire che la sua carriera volge al termine non è esatto. Nonostante i 40 anni compiuti.
Mark Schwarzer (6 ottobre 1972)
E’ stato al Leicester fino all’anno scorso, pur non giocando neanche una partita in campionato. Detiene il record di più vecchio esordiente in Champions League, all’età di 41 anni e 2 mesi. Un premio concessogli da Josè Mourinho quando il Chelsea era peraltro già qualificato. Il portiere australiano è stata un’autentica colonna della sua Nazionale, attualmente è senza squadra, ma non ha smesso di giocare. E sogna di insidiare il record di Ballotta.
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