Il mondo del calcio per alcuni aspetti assomiglia in maniera molto verosimile a quello della musica. In entrambi i mondi infatti, ci sono quelle “esplosioni improvvise” in grado di durare qualche mese: nel calcio riguarda quei calciatori che contro ogni aspettativa, diventano l’arma in più della propria squadra, mentre nella musica, quelle hit che rimangono in testa alle classifiche.
Ma così come vengono alla ribalta, scompaiono anche con la stessa velocità: come per i grandi successi musicali, i cosiddetti tormentoni, ci sono giocatori, infatti, che hanno lasciato il segno per una sola stagione, tornando poi nell’anonimato; cosi come ci sono canzoni che dopo tre mesi in testa alle classifiche, nessuno ricorda più. Le chiamano “one hit wonder”, queste canzoni che durano lo spazio di una stagione. Prendendo a prestito questa denominazione, vediamo chi sono, ultimi in ordine di tempo, gli one hit wonder del mondo del calcio.
Ad aprire questa speciale classifica c’è Juan Manuel Iturbe, che si presentò al campionato di Serie A con una meravigliosa stagione, disputata con la maglia dell’Hellas Verona. Era la stagione 2012-2013 e un giovane Juan Manuel Iturbe, lanciato da Andrea Mandorlini, collezionò 33 presenze, 8 goal e 4 assist. Successivamente il passaggio alla Roma, e l’avvio di un declino forse anche troppo rapido.
Arrivato alla Juventus assieme al connazionale Felipe Melo, l’avventura di Diego con la maglia bianconera comincia nel migliore dei modi, ovvero con un goal all’Olimpico contro la Roma. I problemi arrivarono settimana dopo settimana, quando Diego, invece di prendersi la Juventus sulle spalle iniziò un lungo e inesorabile declino, culminato con il passaggio al Flamengo.
Arrivato all’Inter nel 2008, con una cifra di ben 24 milioni di euro proveniente dal Porto, Quaresma si presentò ai suoi tifosi segnando un goal grazie al suo marchio di fabbrica: la “trivela”. Quella rete però, resterà l’unica rete con la maglia dell’Inter.
Una stagione straordinaria con la maglia del Torino di Giampiero Ventura attirò sul ragazzo gli occhi dei grandi club, con l’Atletico Madrid che riuscì a spuntarla per ben 15 milioni di euro. Alessio Cerci però non si rivelò il grande campione vistosi a Torino, e a gennaio dello stesso anno, fu girato in prestito al Milan, dove la situazione non migliorò di certo.
Arrivato a Roma dal Nantes, Filip Djorjevic si presentò ai tifosi laziali nel migliore dei modi: con una tripletta siglata ai danni del Palermo. La Lazio credeva di aver trovato un vice Klose di tutto rispetto, ma Filip Djorjevic si rivelò solamente un fuoco di paglia: ventidue presenze e otto goal totali a referto, poi la caduta nell’anonimato per quattro stagioni, prima di passare al ChievoVerona.
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