Ancora un brutto episodio che unisce calcio e razzismo, reso ancora più spiacevole dalla giovanissima età del protagonista. Durante un match giovanile, infatti, un ragazzinio di undici anni ha rivolto (dalla panchina per di più) diversi epiteti a sfondo razzista nei confronti dell’arbitro, colpevole soltanto di avere la pelle colorata. È scattata una squalifica di due mesi, un triste record per il settore degli esordienti: il giovane calciatore non potrà riscendere in campo prima del 22 gennaio prossimo venturo. Chissà se sono state prese delle decisioni anche nei confronti della famiglia? Il caso va di pari passo con quello capitato nelle giovanili del Milan.
La vicenda è occorsa a Prato in Toscana: durante un match della categoria esordienti, un componente della panchina ha ripetutamente insultato l’arbitro con offese razziste. Dopo una serie di richiami è stato dunque espulso e allontanato dal campo. Ma la vicenda non è finita qui visto che lo stesso abritro ha compilato e descritto tutto nel referto che è stato poi consegnato alle autorità del settore, che hanno deciso di dare un segnale forte andando a squalificare due mesi il tesserato della Associazione Calcio Prato, fino al prossimo 22 gennaio. È la prima volta che capita a questo livello.
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Per la cronaca, la partita era contro il Maliseti ed è stata giocata settimana scorsa, il 18 ottobre. Ovviamente non si può considerare un fatto isolato, quanto un qualcosa profondamente radicato nel background del ragazzino e dunque sarebbe anche il caso che si desse un’occhiata alla situazione famigliare. Speriamo che vengano prese con più severità altre decisioni del genere dato che non si possono proprio sentire questi insulti irripetibili. C’è però un altro precedente che ha coinvolto il baby calciatore del Milan, Cosimo La Ferrara, squalificato anche lui, ma per 5 turni per insulti razzisti a un avversario.
Il precedente di Cosimo La Ferrara si era registrato nel derby tra Allievi tra Milan e Inter. Al quinto gol dei rossoneri, La Ferrara andava a mostrare la manita in faccia all’attaccante ghanese avversario Justice Opoku apostrofandolo come “N***o di merda questo è per te”, ricollegandosi ad alcuni screzi avuti su Facebook nelle ore e nei giorni precedenti. Il tecnico neroazzurro riferiva poi il tutto al collega Brocchi che decideva di sostituire immediatamente il ragazzo. Poi sono arrivati i sacrosanti cinque turni di squalifica, forse addirittura troppo pochi.
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