Sarà (non) ricordata come una vittoria del Napoli più che pronosticata contro un Pescara boccheggiante in classifica, ma quel che rimarrà di questa domenica appena trascorsa, 20esima giornata del campionato di Serie A, sarà qualcosa di extra-calcistico. Ossia, l’incredibile giornata vissuta da chi quel match doveva guardarselo davanti alla TV, nemmeno convocato, come il difensore croato Dario Zuparic. Che invece è stato chiamato a poche ore dall’incontro dall’allenatore Massimo Oddo che si era trovato improvvisamente in emergenza totale vista la febbre alta di Guglielmo Stendardo e così lo stopper si è dovuto recare in tutta fretta in Campania. Come? In auto, naturalmente guidando da sé e arrivando a vestire la maglietta a pochi minuti dal fischio d’inizio.
Partiamo dalla fine, non è una fiaba che termina in modo lieto: il Napoli ha inanellato la terza vittoria in casa su tre partite di questo 2017. Al 47′ è arrivato il colpo di testa di Tonelli, poi al 49′ è stato il turno di Hamsik e, poco dopo, il sigillo di Mertens. Dopo occasioni importanti sui piedi di Insigne, Callejon e Jorginho (con tanto di traversa), è arrivato il gol della bandiera degli ospiti al 93′ con Caprari. E Zuparic? Ha fatto quel che ha potuto, povero diavolo. Il difensore croato ha infatti svolto il proprio dovere in modo discreto. Pensare che doveva “godersi” una domenica di non utilizzo in campo.
Chi è Zuparic? È un difensore roccioso che viene dalla Croazia, dove è nato nel 1992. Finora ha raggranellato sei presenze in campionato e anche domenica scorsa doveva rimanere a casa, nemmeno in tribuna, visto che non era stato convocato per la trasferta difficilissima di Napoli. Invece, il titolare Guglielmo Stendardo si è dovuto fermare all’improvviso, sconfitto dalla febbre e così il mister Oddo si è trovato con un buco grosso così in difesa. C’era solo una soluzione, chiamare Zuparic. Così è successo e lui, senza pensarci troppo su, è saltato sull’auto e si è lanciato nel viaggio di tre ore che separa il capoluogo marchigiano da quello campano.
È giunto al San Paolo con nello stomaco una piadina mangiata al volo in autogrill e si è fiondato negli spogliatoi per cambiarsi appena in tempo per scendere in campo. “Sembrava un film di Lino Banfi“, ha poi commentato Oddo, aggiungendo: “Qui si può anche perdere, ma oggi eravamo proprio in emergenza“. La sconfitta è arrivata puntuale, non è un film americano dove lo sfigato diventa eroe del giorno, ma il buon Dario si ricorderà a lungo di questa domenica bestiale e folle.
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