[didascalia fornitore=”/ansa”]Federico Chiesa[/didascalia]
Calciomercato Napoli: mancano pochi tasselli per completare una squadra che, già così, è in lotta per lo scudetto. Molto dipende dal passaggio del turno in Champions con il Nizza (il ritorno è in programma martedì 22 agosto dopo il 2-0 del San Paolo), ma intanto i partenopei sono partiti rifilando un tris esterno al Verona. Di tutto questo abbiamo parlato con Massimiliano Gallo, direttore di IlNapolista.it e grande esperto di cose azzurre.
Il mercato 2017/2018 ha visto, finora, solo due acquisti: Ounas e Mario Rui. C’è ancora tempo, ma forse questo Napoli – uguale a quello dell’anno scorso – è competitivo già così: “E’ un Napoli di medio/alto livello in Italia e di medio livello in Europa. Se non vende nessuno dei suoi big, questo Napoli è nato con la cessione di Higuain per 90 milioni di euro. Ha preso tre centrocampisti molto forti e giovani, Maksimovic e Milik: tutti dovrebbero trovare più spazio quest’anno. E non dimentichiamo che il Napoli costruito sulle ceneri di Gonzalo Higuain ha fatto bene, con il terzo posto in campionato e gli ottavi raggiunti in Champions”.
Superare il Nizza significherebbe stabilire un record storico per la Società di Aurelio De Laurentiis: “Il Napoli non ha mai partecipato a due edizioni consecutive della Champions League. Se dovesse succedere, allora forse ci potrebbe essere ancora un acquisto”. Gallo punta tutto su Chiesa, della Fiorentina: “Penso che sia il più adatto e ha un profilo che ben si allinea al progetto di De Laurentiis: è un giovane di prospettiva ed è italiano”.
Qualcosa in più, forse, si poteva comunque fare tra giugno e agosto: “Serviva un investimento sul portiere. Uno meglio o di pari livello di Reina, che l’anno scorso ha avuto qualche amnesia. Era stato cercato Szcezsny, ma la Juve può permettersi di pagare 4,5 milioni di ingaggio per una riserva, mentre qui quei soldi vanno a Lorenzo Insigne. Intendiamoci: Reina è esperto, di rendimento, detta i tempi alla difesa, ma ogni tanto fa qualche errore. E poi, dovesse farsi male, dietro ci sono Sepe e Rafael che non sono proprio la stessa cosa”.
Si torna a Chiesa: “Si fanno nomi che sono fantasiosi, tipo Suarez del Barcellona. Chiesa, invece, per il modo di giocare di Sarri è l’uomo giusto. Consideriamo che tra un anno Mertens o Callejon potrebbero andarsene e Chiesa al loro posto sarebbe la soluzione ideale. Sento molto parlare di Zinchenko: è un trequartista mancino, molto tecnico. Ma mi domando: in questo Napoli, dove giocherebbe? Vero che Sarri si è sempre affidato a un uomo dietro le punte prima di passare al nuovo modulo con tre punte. Verdi? Simile a Zinchenko come modo di giocare”.
La concorrenza Mertens – Milik non avrà effetti negativi sul Napoli: “Per una squadra in crescita come questa, un po’ di concorrenza fa bene, stimola. Che Mertens senta il fiato sul collo del polacco è positivo. Il Napoli punta a giocare tante partite quest’anno, dunque lo spazio ci sarà per entrambi”.
Dopo Gabbiadini, ha le valigie pronte pure Pavoletti: difficile per il centravanti trovare spazio in questa squadra: “Gabbiadini era ben voluto dal pubblico, ma ha avuto problemi con Sarri ed è arrivato Pavoletti, che ha reso meno del previsto. Giusto che trovi spazio in un’altra squadra di serie A, non credo sia da Napoli. Gabbiadini era più forte e si sta togliendo le sue soddisfazioni in Premier League. Nessuno dei due, però, va via per colpa di Mertens”.
Il Napoli viene dato addirittura davanti alla Juventus nella corsa scudetto, ma Il Napolista non pronostica il tricolore: “La Juve viene prima: è abituata a stare al comando. Il Napoli soffre un po’ la vita ad alta quota. Questa è una piazza con tante aspettative e tanto calore, ma la squadra non è abituata a stare in testa. Dietro a Juve e Napoli, c’è l’Inter, quindi Milan e Roma alla pari. Soprattutto l’Inter darà filo da torcere perché ha un ottimo allenatore e una società stabile. Il Napoli gioca a gran velocità, a volte eccessiva, e per questo si sbagliano molti gol davanti”.
Meglio Spalletti o Sarri? “Sarri è uno dei migliori maestri di calcio. E sa innovare, come dimostra la posizione di Mertens e la crescita di Jorginho. Ha qualche limite mentale, si lamenta troppo. Cerca sempre responsabilità fuori dal campo. Si ispira un po’ a Mourinho, che però è più mediatico. Ha ottimo feeling con la tifoseria. L’anno passato ha tenuto troppo a lungo il lutto per Higuain, anche se è vero che tra l’allenatore e il Pipita c’era un gran feeling. Ha passato questa sorta di tristezza all’ambiente, ma poi ha dimostrato di saper trovare l’alternativa, ossia Mertens prima punta”.
Le ultime parole riguardano il vecchio e ormai obsoleto San Paolo: “Impossibile che il Comune venda l’impianto al Napoli. Molto difficile che si faccia un impianto ex novo. Si era parlato di Bagnoli, ma è complesso. Penso che si resterà al San Paolo ancora per un po’”.
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