Il calcio è cambiato dopo Calciopoli? E’ una domanda che spesso ci capita di sentire e la risposta, spesso, non è cosi immediata. Di sicuro chi doveva pagare, in parte, ha pagato. L’Italia, calcisticamente parlando, si è tolta di dosso un grosso peso vincendo i Mondiali nello stesso anno, dando una risposta ad un dei momenti più bui del calcio italiano ma la domanda rimane, il mondo del calcio è cambiato?
2 maggio 2006, sono passati 10 anni dalle prime indiscrezioni, dalle prime intercettazioni e dai primi nomi comparsi sui quotidiani nazionali. In questi due lustri la Juventus si è ripresa e da quella stagione in Serie B si è risollevata, vincendo gli ultimi cinque campionati di Serie A, dominando la massima serie italiana.
I dibattiti, le gag, le gaffe, le battute e gli sfottò non sono mai cambiati in questi anni. I cori si sono spostati dagli stadi ai social network dove, forse, le etichette sono più virali e fanno più male ma non vengono sanzionate dalla Federcalcio. La stessa Federazione che, dopo Calciopoli, non è stata capace di rinnovarsi, di ringiovanirsi e di, sembra brutto dirlo, pulirsi da un evento che ha condizionato il calcio moderno.
La Juventus, dal canto suo, non fa nulla per lasciar cadere ogni etichetta che in questi anni è stata attaccata alla maglia bianconera. L’ultimo scudetto vinto, i giocatori che festeggiano con il numero 34 sulle spalle non fa altro che alimentare le discussioni, le chiacchiere da bar e i sospetti che gli anti-juventini hanno radicati all’interno del loro DNA.
Ammettere di aver sbagliato sarebbe un passo in avanti, ammettere che Calciopoli non è stata una farsa e ciò che è successo è scabroso oltre che grave. Sarebbe potuto essere l’inizio di un cambiamento che, purtroppo, non sembra essere avvenuto. Non tanto nell’ evento della combine che ci auguriamo tutti non ricapitì mai più, per il bene dello sport e del calcio, ma nel potere dei soldi e delle poltrone che, in Lega Calcio, contano sempre di più dei risultati sul terreno di gioco.
La vera sconfitta per il calcio è la presenza di chi crede che Moggi e tutti i dirigenti e professionisti coinvolti siano dei santi. Tutti coloro che negano che Calciopoli sia avvenuta e che la Juventus, la Lazio, la Fiorentina, il Milan non abbiano commesso nessun illecito nelle vesti dei loro tesserati, sono coloro che, in primis, inconsciamente, alimentano i dissapori e la paranoia che la Juventus, come altre squadre, possano, nuovamente, sconvolgere il calcio italiano. Un complotto immaginario che ha portato il nostro calcio a risultati mediocri, se non pessimi, a livello internazionale.
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